di STEFANIA PAPALEO
Cade l'impianto accusatorio - almeno dal punto di vista cautelare - montato dalla Digos di Cosenza a carico di 11 tifosi giallorossi rimasti coinvolti negli scontri avvenuti al termine del derby Cosenza-Catanzaro. Il gip di Catanzaro Sara Mazzotta, che questa mattina ha rimesso in libertà gli 8 ultras che erano stati arrestati in flagranza in differita e sottoposti agli arresti domiciliari martedì scorso, ha anche parlato di "insussistenza di gravi indizi di colpevolezza" a carico non solo degli arrestati, ma anche degli altri tre ultras indagati ma non sottoposti ai domiciliari in quanto non rintracciati nelle 48 ore di tempo di validità dell'arresto in flagranza in differita. Tanto che la Procura, per mano del sostituto Domenico Assumma, per tutti e tre aveva chiesto in un secondo tempo l'applicazione della misura cautelare al gip, che, questa mattina, l'ha rigettata, accogliendo così la tesi difensiva portata avanti dagli avvocati Alessio Spadafora, Stefano Nimpo, Antonella Canino, Francesco Iacopino e Giovanni Merante. Inoltre, lo stesso gip si è dichiarato incompetente per territorio, rinviando gli atti all'Ufficio Gip-Gup del Tribunale di Cosenza, dove avranno 20 giorni di tempo per decidere come procedere.
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LE IPOTESI DI REATO CONTESTATE
Chiuso questo primo capitolo preliminare delle indagini, resta ora da vedere come e per chi si procederà a Cosenza rispetto alle gravi accuse di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, devastazione e saccheggio, lesione aggravata, danneggiamento, violenza privata, lancio di materiale pirotecnico, porto d'armi o oggetto atti a offendere in luogo pubblico. Il tutto in un contesto di luci e ombre che vede protagonisti il servizio d'ordine al derby e i rapporti tra le Digos di Cosenza e Catanzaro, con iniziative autonome e anomale rispetto ad analoghi servizi di polizia. Aspetti di una vicenda destinata a lasciare una scia sempre più lunga di inquietanti interrogativi ai quali non solo i tifosi pretendono una risposta nei tempi più brevi con tanto di ricostruzione ufficiale dei fatti che, ad oggi, solo sulla base della visione di filmati amatoriali diventati virali, ci offrono una scena di guerriglia innescata da quello che pare un vero e proprio agguato dei rosso blu nei pressi della rotatoria d'uscita dalla città dove i giallorossi erano di ritorno ai pullman che avrebbero dovuto riportarli a casa.
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