"Dove eravamo rimasti? A si, gli amici di Nocara ci hanno accompagnato alla partenza per Oriolo, li salutiamo e ci incamminiamo.
Scegliamo il percorso, che nella fase iniziale dà la possibilità di utilizzare delle piccole scorciatoie evitando la strada asfaltata. Capiamo subito che la tappa sarà agevole, oltre ad una distanza più contenuta, il dislivello da affrontare è in discesa, sicuramente recupereremo le forze per affrontare la tappa successiva con maggiori energie. Il cielo è leggermente annuvolato e si viaggia freschi.
Procediamo abbassando il ritmo, il percorso è veramente agevole. Già dopo pochi chilometri vediamo l’abitato di Oriolo. Ci fermiamo per qualche minuto e ricompattare il gruppo e riassumere il programma della giornata.
Avremmo visitato il Borgo, il Castello, il Museo, pur ricordandoci che l’agriturismo “Cervinace” prenotato per il pernottamento si trovava ben tre chilometri fuori paese.
Dopo la breve sosta, ci incamminiamo nuovamente e poco dopo imbocchiamo una stradina secondaria, interdetta alle automobili a causa di una frana che, a piedi, superiamo agevolmente.
Siamo ormai alle porte di Oriolo, entriamo in paese dalla zona alta, ci sono case sparse e piccole coltivazioni, dove abbiamo rubacchiato qualche susina, qualche ciliegia e qualche mandorla, pendenti a bordo strada, sotto lo sguardo incuriosito e divertito dei proprietari che salutavano cordialmente.
Anche qui è stato naturale intrattenersi con i residenti e qualche emigrato rientrato per le ferie estive.
Tutti hanno voglia di parlare. Raggiungiamo la piazza ai piedi del Castello di Oriolo, c’è ombra ed una bella fontana. Monopolizziamo le panchine e scarichiamo gli zaini.
Mentre mangiamo ci si riorganizza.
Parte una telefonata e dopo poco arriva Vincenzo, simpatico amico amico di uno del gruppo. Vincenzo, si è subito offerto per portare i nostri zaini all’agriturismo, con la sua auto. Accettiamo di buon grado, alleggeriti avremmo potuto visitare meglio il borgo che anche qui è caratterizzato da molti saliscendi e tante scale.
Consegniamo gli zaini e ci avviamo per le visite. Ci raggiunge la bravissima guida, che fa parte di un gruppo di volontari, anche lui si chiama Francesco come la guida di Rocca Imperiale. Ci fa passare davanti alla torre dell’orologio, apre fisicamente il castello, ha le chiavi, entriamo.
Millenni di storia si presentano davanti ai nostri occhi. Le spiegazioni sono impeccabili, la struttura e ben tenuta e offre viste eccezionali sull’abitato.
Del resto, questi manieri, per motivi prettamente militari erano appositamente collocati in posti dominanti.
Solo al Castello c’è tanto da vedere: piazza delle armi, la sala degli stemmi, la sala delle armi, la sala delle torture, le terrazze di avvistamento, le stanze residenziali, i soffitti affrescati o cassettonati.
Non possiamo descrivere tutto in poche righe, vi invitiamo a venire ad Oriolo, che vi ricordiamo è riconosciuto come uno dei borghi più belli d’Italia.
Scendiamo nel borgo antico, ancora abitato per una piccolissima parte, visitiamo la chiesa di San Giorgio e a seguire il “Museo della Civiltà Contadina” e “Palazzo Giannettasio”.
Una splendida mostra fotografica d’epoca, oggetti della tradizione sconosciuti ai più giovani, l’affresco che ritrae San Giorgio che uccide il drago. È tutto bellissimo.
Dobbiamo andare via. Ci ha contattato la Sindaca di Oriolo, Simona Colotta, che ci raggiunge ai piedi del borgo antico. Anche lei è armata del timbro del cammino e sottoscrive il nostro passaggio.
Andiamo via, dobbiamo raggiungere l’agriturismo “Cervinace”, ma a piedi è lontano.
Anche se la tappa è stata relativamente agevole, la stanchezza si fa sentire.
Ma qualcuno ci osserva dall’alto e pensa a noi. Dall’agriturismo sono partite alcune auto, ci vengono a prendere.
Siamo appena giunti ed abbiamo avuto le sistemazioni, un po di relax, la struttura è accogliente e ha una piscina dove possiamo rinfrescarci. Alle 20:00 si cena.
Siamo a tavola, arriva la bravissima Silvia, non è calabrese, il suo accento del nord la tradisce. La definiamo una emigrata al contrario. Cosa l’ha portata ad Oriolo? Ci piace immaginare un amore. Ma siamo discreti e non chiediamo…. anche perché ci tuffiamo subito nei piatti tipici che hanno preparato per noi.
Una cena perfetta, nessuna sbavatura e poi la prenotazione dei panini per la terza ed ultima tappa di questo nostro cammino. Destinazione: Alessandria del Carretto.
Ci vediamo ….. alle 8:00 si parte".
Gli amici in cammino
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