Diario di una passione/5: il  nostro “Cammino basiliano”, terza tappa Oriolo – Alessandria del Carretto

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Oriolo – Alessandria del Carretto
Il gruppo ad Alessandria del Carretto
  25 luglio 2023 16:42

"Buongiorno, sono le 8:00, ci siamo tutti. Prima di partire facciamo scorta d’acqua, la tappa è lunga e il primo tratto è sotto al sole. Il dislivello da aggredire è importante.

Ci troviamo sulla collina di fronte ad Oriolo e per seguire il cammino dovremmo tornare indietro fino al paese, aggiungendo chilometri. Decidiamo di chiedere informazioni ai gestori dell’agriturismo e ci affidiamo alle mappe dei GPS. Dobbiamo fare un percorso parallelo che si incrocerà con il cammino dopo circa 4 Km.

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Il gruppo a Farneta

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Breve discussione comune e ci avviamo. Il primo tratto è ripido, ci avevano avvisato. Ma siamo abbastanza freschi da non preoccuparci. La salita fa sgranare il gruppo dopo circa tre km. Cambiamo posizione alle trasmittenti e qualcuno aspetta gli amici attardati.

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Purtroppo si presentata una piccola crisi da affaticamento e decidiamo di prendere gli zaini degli amici in difficoltà. Riusciamo a raggiungere il gruppo e li comincia una gara di solidarietà per alternarsi con gli zaini in più. Tutto ritorna normale, appena arrivati a Farneta, un piccolo borgo di cultura arbereshe.

Noi però sfoggiamo subito la nostra arma segreta. Un nostro camminatore ha origini albanesi, ne parla la lingua, ci traduce i cartelli e ci da spiegazioni. Siamo entusiasti.

Proseguiamo, incontriamo una fresca fontana e approfittiamo per ricostituire le scorte. Forse non ne avremo più l’opportunità e dobbiamo calcolare i consumi.

Il viaggio è sempre in salita e stranamente qualche tratto di discesa non viene bene accolto. Si sa, dovendo arrivare ad oltre mille metri di quota, se si scende si dovrà necessariamente risalire.

Arriviamo finalmente su un tratto ricco di boschi, finalmente si cammina al fresco. I panorami sono insuperabili, riprendiamo e fotografiamo tutto.

Sono ormai le 13:00 e decidiamo di fermarci. I panini che hanno preparato all’agriturismo “Cervinace” di Oriolo sono ottimi e dopo il meritato riposo si riparte.

I chilometri sembrano non finire mai, ma è dovuto alla lenta andatura che detta la salita e ad un passo che abbiamo adeguato a chi e venuto con noi pur essendo alla prima esperienza. Tutti ci adattiamo al passo più lento.

Si beve tanto e qualcuno esaurisce le scorte d’acqua. Non manca chi la offre pur rischiando di rimanere senza. Qualcuno però ci osserva.

Siamo ormai agli ultimi 5 km e percorriamo una stradina piccola e tortuosa, piena di tornantini, quando ad un bivio incontriamo un pastore incuriosito dal nostro passaggio.

Gli chiediamo se ci fosse qualche fonte sul percorso e lui, per tutta risposta, ci invita nel suo capanno per darci tutta l’acqua di cui avevamo bisogno. Non avremmo più incontrato fontane fino ad Alessandria del Carretto.

Ricostituiamo le scorte, una breve chiacchierata, lo ringraziamo, lo salutiamo e distribuiamo l’acqua agli amici rimasti senza.

Riprendiamo il passo rinfrancati, la salita è finita e siamo sulla strada provinciale che porta ad Alessandria del Carretto. Anche se abbiamo raggiunto l’altipiano, la meta è ancora lontana, ma la strada rimasta da fare è agevole e si va spediti.

Entriamo in paese a gruppetti di tre, quattro e subito raggiungiamo la piazzetta. Notiamo un assordante silenzio. Nella Chiesa si sta celebrando un funerale. Cerchiamo di non disturbare la funzione, scambiamo qualche parola con i paesani. Anche qui ci raggiunge il Sindaco Domenico Vuodo, sapeva che saremmo arrivati. Dopo aver timbrato il nostro passaggio, ci salutiamo con la classica foto ricordo.

Ci spostiamo sulla strada principale, sta arrivando la navetta che ci riporterà a casa.  Non abbiamo potuto visitare il borgo a causa degli orari, ma ci ripromettiamo di farlo alla prossima tappa che  probabilmente sarà Alessandria del Carretto – Civita.

Abbiamo vissuto una esperienza meravigliosa, abbiamo visto posti unici, abbiamo conosciuto persone eccezionali, ci siamo sentiti parte di comunità prima per noi inesistenti e ci siamo sentiti protetti in luoghi sconosciuti.

Abbiamo vissuto alcuni giorni, con calma, lentamente, senza fretta, assaporando ogni minuto dello stare insieme. Vogliamo continuare così. Noi siamo gli “AMICI IN CAMMINO” Buona strada a tutti".

Gli amici in cammino

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