"La Calabria deve ricorrere al Tar in opposizione al decreto interministeriale 127, datato 30 giugno. Questo decreto prevede una revisione del dimensionamento scolastico e una riduzione delle autonomie scolastiche. Abitiamo in una delle Regioni più povere d’Italia, e quella di Crotone è la provincia povera tra i poveri, dove tutti gli indicatori economici e culturali (siamo in piena siccità culturale!) sono negativi". Ad affermarlo, in una nota stampa, la Federazione Provinciale del Partito Democratico di Crotone.
"Qui si assiste ad uno spopolamento mai registrato in precedenza: alcune comunità registrano -40% di abitanti negli ultimi 30 anni e sono destinate ad una tragica scomparsa, si svuotano intere aree e si disperdono saperi, tradizioni e peculiarità uniche, spesso custodite nei paesi interni della nostra regione e della nostra provincia. La Regione Calabria avalla questa scellerata riforma delle scuole e la provincia ci mette mano senza batter ciglio! In Calabria i tassi di dispersione scolastica sono tra i più alti d'Italia e qui si sta a parlare di ridimensionamento!! Si dovrebbe parlare di potenziamento! Non ci si può minimamente azzardare a parlare di tagli e ridimensionamento!", affonda la Federazione provinciale PD.
"Qui servono più risorse per colmare lo svantaggio socio-economico-culturale tra la Calabria e il resto d’Italia! Abbiamo bisogno di più risorse per la scuola, per l'istruzione e per la didattica, di più palestre (nelle province calabresi la copertura delle palestre nella scuola primaria è tra le più basse del paese, il 10% circa) aule e spazi nuovi, sicuri e funzionali, più laboratori e più centri direzionali vicini alle comunità, soprattutto nei luoghi più fragili e in difficoltà, nei paesi e periferie delle città. Nelle nostre provincie calabresi vi è la più alta percentuale di studenti con livello socio-economico basso! Abbiamo bisogno di guide vicine, che possano dedicare tempo ed energie al fianco delle comunità: più presidi, meno reggenti! Abbiamo bisogno di ampliare l'offerta di formazione e di investire su quella culturale, sulle attività sportive e laboratoriali per i bambini, i ragazzi, le comunità", aggiungono.
I nostri ragazzi e i nostri bambini vivono in comunità caratterizzate da siccità culturale estrema. Come certifica l’ultime indagine Istat: qui mancano musei, biblioteche, centri di produzione della cultura e del sapere, mancano palestre, spazi dedicati all’approfondimento, alla musica, al teatro, allo sport. E la Regione e la provincia di Crotone tagliano senza batter ciglio. Indifferenti alle criticità, ai bisogni reali dei nostri figli, delle comunità. Le scuole di questo territorio devono diventare centri di sapere, di socialità e di innovazione che impattano anche fortemente sul territorio! Invece questa legge smembra i territori, diluisce i centri di comando e gestione, accorpa scuole con percorsi slegati e aree fortemente disomogenee, mette insieme il mare e la montagna ed è l'anticamera di futuri tagli a scuole e classi, soprattutto nei paesi più piccoli, nelle periferie più sofferenti", continuano.
"Chi vorrà mai vivere e investire, magari pensare di rientrare, in luoghi dove le scuole sono frammentate, senza un percorso chiaro e un’offerta culturale valida che guarda con speranza al futuro? Inoltre, come fanno le scuole ad agire rapidamente e con forza se le gestioni sono decentrate e delegate, lontane dai bisogni e dalle necessità reali? Come si possono mettere in atto dinamiche virtuose senza autonomia gestionale? Ritirate le proposte, impugnate subito il provvedimento del governo, toglietevi la casacca del tifo politico e guardate in faccia la Calabria e i calabresi: qui occorre fare gli interessi dei nostri figli", prosegue la nota PD.
"In merito alla provincia, il presidente Ferrari dimostra di non avere idea del territorio che governa! Non solo non difende le esigenze del territorio, ma avanza una proposta di dimensionamento scolastico maldestra, senza una reale confronto con le scuole, i dirigenti, le parti in causa! Mette insieme accorpamenti di dubbia fattibilità tra i comuni dell’entroterra (basta pensare alla proposta di un istituto comprensivo che accorpa da Savelli a Melissa, e alla mancanza di tutela per le minoranze linguistiche Arbëreshë) rende tutto surreale e svuota la città di Crotone di autonomie importanti. Il tutto viene contornato da dubbi su refusi di stampa che, prevedono l’accorpamento di pezzi di Petilia a Cirò Marina e Cotronei. Per questo come Partito Democratico siamo contro ogni forma di taglio alle scuole della Calabria e alle scuole della provincia. Sosteniamo la causa di un ricorso al Tar contro questa legge e diremo con forza il nostro NO ad una proposta che smembra la nostra regione e la nostra provincia rendendola ancora più fragile", concludono nella nota gli esponenti democratici.
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