Dipendenti del "Carrefour" di Squillace ancora senza arretrati. Licenziamenti in Calabria diventano caso nazionale

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Il punto vendita di Squillace Lido chiuso
  18 ottobre 2019 22:23

di PAOLO CRISTOFARO

A Squillace i lavoratori del "Carrefour", aspettano ancora i soldi dovuti. Era il mese di luglio quando i dipendenti del punto vendita di Squillace Lido ci segnalavano il mancato versamento degli arretrati, da parte della gestione Perri, dopo un licenziamento che ha coinvolto circa 30 dipendenti, molti dei quali con famiglie a carico, rimasti senza occupazione. E, sempre dopo le proteste dei dipendenti, era uscita la notizia che, nonostante gli arretrati da pagare a Squillace Lido, fossero stati portati a termine i lavori per la riapertura del punto vendita ai Due Mari di Lamezia, mentre i lavoratori dell'altra sede guardavano a mani vuote. Già allora la gestione aveva rifiutato un tavolo di confronto con i dipendenti in difficoltà, salvo contatti sporadici con qualche rappresentante o sindacato. Non erano mancate le rassicurazioni su pagamenti imminenti, da parte proprio del fronte dei sindacati, oltretutto! Per qualcuno, il problema era inesistente o risolvibile e gli articoli di giornale non riportavano il vero.

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Eppure oggi, a mesi di distanza, diversi lavoratori del punto vendita di Squillace, sono ancora a mani vuote. Circa 10 giorni di giugno da pagare, ferie, TFR, ROL, quattordicesima e metà tredicesima, per qualcuno. "E' assurdo come le promesse fatteci - smentendo anche quanto la stampa aveva riportato - siano state disattese. Stiamo aspettando ancora i pagamenti che, ad oggi, non sono arrivati" dichiarano alcuni lavoratori licenziati. Dunque, tutt'ora, nessuna novità. Anzi, una novità c'è, ma negativa: circa altri 60 licenziati al punto vendita "Carrefour", sempre gestito da Perri, a Crotone. Liquidati, nella pratica, con un messaggio su Whatsapp. "Dove sono le tutele per noi? Ci ritroviamo in mezzo alla strada, con mutui e famiglie a carico, alcuni a 50 anni di età, senza garanzie né alternative" reclamano i lavoratori. 

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Intanto la questione diventa un vero e proprio "caso nazionale". Oltre ad essere stata ripresa, nella giornata di oggi, da televisioni, testate e giornalisti nazionali, entra nel dibattito anche "Carrefour Italia", che si dissocia ufficialmente, con un comunicato, dal modus operandi di Perri (LEGGI LA NOTIZIA). "Carrefour Italia ha appreso da notizie di stampa che un imprenditore esterno all’organizzazione, e che gestisce un punto vendita in franchising, avrebbe proceduto al licenziamento di 52 dipendenti impiegati a Crotone. Pur non entrando del merito delle decisioni di business, che afferiscono unicamente a questo imprenditore terzo, l’azienda si dissocia fermamente dalle modalità con cui questa decisione, che impatta negativamente su un’intera comunità, è stata gestita e comunicata" ha scritto l'azienda.  Tirando le somme, circa 90 lavoratori "Carrefour" in Calabria, si sono ritrovati, nel giro di pochi mesi, senza un posto di lavoro e, alcuni di essi, senza neppure gli arretrati dovuti.

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Per ora, tramite l'Ufficio Stampa, il Comune di Crotone fa sapere di una riunione in Prefettura, durante la quale il sindaco Pugliese avrebbe sentito telefonicamente i vertici di "Carrefour Italia" sulla vicenda. Il primo cittadino, rinnovando la vicinanza e la solidarietà ai dipendenti perdenti posto, fa sapere che lunedì risentirà nuovamente i responsabili della società, per valutare insieme a loro un percorso comune di tutela nei confronti dei lavoratori del punto vendita crotonese. 

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