di STEFANIA PAPALEO
Dopo l’attentato incendiario del 16 ottobre, la “Raffaele spa” ha fretta di tornare alla normalità. Ha fretta di cancellare le tracce di quelle fiamme dolose appiccate nell’area esterna del suo punto vendita “Pronto Hobby Brico” di Squillace, lungo l’ex strada statale 106, in provincia di Catanzaro, dove erano esposte le categorie del garden e dell’outdoor. E da oggi finalmente lo può fare davvero. Il pubblico ministero Debora Rizzo, su sollecitazione dell’avvocato Francesco Pitaro, ha finalmente disposto il dissequestro dell’area finita nel mirino della criminalità, ritenendo cessate le esigenze cautelari che avevano indotto i carabinieri ad apporvi i sigilli al fine di raccogliere tutti gli elementi utili a risalire all’identità del malvivente autore del gesto e agli eventuali mandanti, così da dare modo alla società di procedere alla bonifica.
L'avvocato Francesco Pitaro
Dopo aver setacciato ogni angolo dell’area che circonda l’attività commerciale e visionato le immagini delle telecamere di video sorveglianza, per i militari il quadro è ormai chiaro e parla di un uomo che, munito di liquido infiammabile, intorno alle 5 di quel 16 ottobre, si sarebbe introdotto all’interno dell’area, tramite la recinzione a bordo strada, appiccando così l’incendio che aveva richiesto l’intervento di ben 5 automezzi e 15 unità dei vigili del fuoco intervenuti prontamente sul posto.
Ai titolari, ancora provati dalla bottiglia di liquido infiammabile trovata davanti all’ingresso qualche mese prima, non era rimasto che procedere alla conta dei danni, provocati al materiale che si trovava situato sotto una tettoia attigua al capannone, con la determinazione, allo stesso tempo, di non arrendersi, ma di rialzare subito la testa, anche grazie alla solidarietà che da più parti era giunta alla famiglia e ai lavoratori.
“Il sostegno morale che stiamo ricevendo ci restituisce la forza e il coraggio per superare questo momento e proseguire con tenacia e perseveranza nel nostro lavoro. Assicuriamo la nostra ferma determinazione, insieme ai nostri collaboratori, di riaprire il più presto possibile. La nostra è una realtà positiva, fortemente radicata nel territorio, che ha a cuore la crescita della nostra Calabria. A voi che rappresentate la parte più bella della nostra regione e che rendete il nostro sogno possibile giungano dunque i nostri più sentiti ringraziamenti”, aveva scritto la società in una nota diramata nell’immediatezza dei fatti. E senza perdere tempo aveva proceduto alla riapertura del punto vendita, ma senza poter mettere mano a quel cumulo di macerie carbonizzate che finora non solo ha limitato gli spazi di operatività dei lavoratori, ma ha anche rappresentato per i clienti un pugno nell’occhio rispetto al resto dei locali in perfette condizioni.
Da qui l’istanza presentata dall’avvocato Pitaro e accolta dal pubblico ministero, che ha decretato la restituzione dell’area alla “Raffaele spa” che potrà così provvedere alla bonifica dell’area.
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