"Non tutti hanno ben chiara la gravità della situazione, nella quale il Governo Conte ha catapultato la Regione Calabria. C'è il rischio di far morire l'economia di un'intera regione e il capogruppo del Pd, non comprendiamo se si esprime a titolo personale o a nome del Partito che rappresenta, si tira fuori da responsabilità che dovrebbero riguardarlo, istituzionalmente, ancor prima che politicamente".
Lo affermano, in una nota, i capigruppo di maggioranza del Consiglio regionale Giovanni Arruzzolo (Fi); Filippo Pietropaolo (Fdi) Tilde Minasi (Lega); Giuseppe Graziano (UDC); Giacomo Crinò (Cdl) e Vito Pitaro (Santelli Presidente).
"La zona rossa per la regione Calabria - aggiungono - è un provvedimento ingiusto e soprattutto punitivo e bene ha fatto il Presidente Tallini a convocare per domani il Consiglio in seduta straordinaria. Lo ha inteso fare per dar seguito alla proposta della maggioranza consiliare e soprattutto per dare voce - legittimamente e con gli strumenti democratici che possiede - alle istanze dei cittadini calabresi. Abbiamo accolto il loro grido di dolore, che si è palesato in più forme, e non possiamo tirarci indietro di fronte all'esclusiva richiesta di giustizia. Il punto all'ordine del giorno di definire la nostra regione zona gialla è finalizzato a ristabilire le centralità di dati empirici rispetto ad una pandemia che si ripresenta, ma che non ha parametri tali da giustificare un secondo lockdown. Le strumentalizzazioni sulla sanità regionale non le accettiamo dal capogruppo Pd, perché fino a pochi mesi era al governo di questa regione, e non resterà certo negli annali della storia il suo impegno per attenuare le criticità del comparto sanitario. Le responsabilità, come ben sa, sono ascrivibili ai commissari che in questi anni hanno tramortito invece che riqualificare la sanità calabrese. Commissari, tra l'altro, nominati da una coalizione di Governo pilotata dal suo stesso partito".
"Ribadiamo piuttosto - affermano ancora i capigruppo di maggioranza - che nell'unico punto all'ordine del giorno di domani non c'è nulla di partitico e affermare il contrario è strumentale ed istituzionalmente grave. Abbiamo scelto il percorso della discussione nella massima Assise calabrese, proprio perché è in questo luogo che vanno definite le scelte più importanti per il futuro dei nostri territori. Forse Bevacqua, in queste ultime ore, non si sarà accorto della richiesta che arrivava dalle piazze, da commercianti ed imprenditori, da padri e madri di famiglia che ci chiedevano di fare qualcosa. La chiusura totale rischierebbe di provocare danni economici irreversibili. Serrande abbassate e posti di lavoro in frantumo. Questo sarebbe inaccettabile. Bene; noi non staremo con le mani in mano, il consigliere Bevacqua e il suo partito facciano le loro scelte".
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