
di SERGIO DRAGONE
La mia proposta/provocazione di riaggregare la vecchia Provincia di Catanzaro ha suscitato alcuni contributi molto interessanti, tra cui voglio citare quelli del già consigliere regionale Antonello Talerico, del già presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini e dei consiglieri comunali Antonio Corsi, Giovanni Costa, Rosario Mancuso, Rosario Lostumbo e Francesco Scarpino. Qualcosa, sia pure molto lentamente, si muove. Non mi stupiscono alcune reazioni sdegnate: per taluni, meglio tre Province sempre più povere che una sola Provincia più ricca.
Vorrei però offrire un ulteriore spunto di riflessione, in modo da fare compiere un passo in avanti al dibattito che faticosamente si è aperto grazie alla decisione di cinque Comuni delle Serre di chiedere di tornare nella Provincia di Catanzaro.
La Provincia Unica – che come la nuova Camera di Commercio potrebbe tranquillamente chiamarsi “Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia” – deterrebbe la governance unitaria di un formidabile Sistema turistico, tra i più attrezzati e attraenti del Meridione, capace di generare ricchezza e occupazione, nonché alzare il reddito pro capite di un’area depressa economicamente.
Non si partirebbe da zero, tutt’altro. La Provincia Unica conterebbe su due aeroporti – Lamezia Terme e Crotone – che nel solo ultimo mese di agosto hanno fatto registrare più di 400.000 passeggeri. Nonostante la Regione abbia investito massicciamente su Reggio Calabria (nuovo aeroporto e nuove linee Ryanair), questi aeroporti dell’Area Centrale supereranno i tre milioni di passeggeri nel 2025 e quindi costituiscono la principale via di accesso alla Calabria per un turismo internazionale.
Anche il sistema portuale della Provincia Unica diventerebbe competitivo, con oltre 2500 posti-barca per diportisti distribuiti nei sei porti di Vibo Valentia, Crotone, Tropea, Catanzaro, Cirò Marina e Badolato. Ovviamente, ne servirebbero almeno il doppio. Presi singolarmente i sei porti non potrebbero minimamente competere con i soli Laghi di Sibari che contano quasi 3000 posti-barca.
Da segnalare che proprio nei giorni scorsi è stato presentato ufficialmente il progetto per il porto di Satriano/Soverato che prevede 400 posti barca, un hotel e sale convegni. CI vorranno anni per realizzarlo, ma il progetto è intrigante.
Ma sono soprattutto le eccellenze naturalistiche, paesaggistiche, enogastronomiche che hanno bisogno di una governance unica per alzare la qualità dell’offerta e potenziare la promozione.
Si pensi alle principali località marine lungo le coste bagnate dai due mari: Briatico, Parghelia, Tropea, Pizzo, Falerna sul Tirreno; Sant’Andrea, Soverato, Copanello, Squillace, Catanzaro, Isola Capo Rizzuto, Le Castella, Crotone sullo Jonio.
Si pensi al Parco Nazionale della Sila Piccola e ai suoi boschi incontaminati, alle Serre, alla Riserva naturalistica di Valli Cupe che sono altrettanti “paradisi” per gli amanti del turismo avventuroso ed esperienziale. La qualità dell’aria, riconosciuta come la più pura d’Europa grazie alla ventilazione particolare dell’Istmo di Marcellinara, è un altro elemento naturalistico di eccezionale importanza.
Un discorso a parte meritano le vestigia della Magna Graecia e della Romanità, con in testa il Parco di Scolacium, Capo Colonna, l’antica Kroton, il tempio dorico di Punta Alice, i resti di Hipponium e Terina.
Completano il quadro un sistema dei castelli formidabile (lo scenografico Le Castella, Santa Severina, Pizzo Calabro, Caccuri, Squillace, Nicotera solo per citarne alcuni), i borghi incontaminati come Badolato Superiore e Strongoli, le terme di Caronte, i musei, i grandi monumenti religiosi come l’Abbazia di Corazzo. In questo scenario, non avrei dubbi nell’inserire anche gli studios cinematografici che sorgeranno a Lamezia Terme, ulteriore elemento di attrattività.
E poi l’enogastronomia di qualità, con i vini doc Cirò e Lamezia, la cipolla rossa di Tropea coltivata anche tra Falerna e Campora, per non parlare di formaggi e salumi dop apprezzati in tutto il territorio nazionale.
Le città principali - Catanzaro, Crotone, Lamezia Terme e Vibo Valentia – con i loro centri storici e i loro patrimoni d’arte possono veicolare flussi importanti di turismo nazionale e internazionale anche d’inverno.
Questo elenco di “potenzialità” ci fa capire che l’assenza di una regia unica riduce il tutto a tre piccoli sistemi che smuovono solo parzialmente l’economia. La Provincia Unica avrebbe invece un ambizioso ruolo, quello di disegnare un grande piano del turismo, con il potenziamento dell’offerta di posti letto, un investimento sulla formazione del personale e una massiccia attività di marketing internazionale. Utopia? Forse. Ma l’esempio del sistema-Puglia, che è oggi leadership del turismo meridionale con presenze da capogiro, deve farci riflettere.
Segui La Nuova Calabria sui social

Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019
Direttore responsabile: Enzo Cosentino
Direttore editoriale: Stefania Papaleo
Redazione centrale: Vico dell'Onda 5
88100 Catanzaro (CZ)
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Sirinfo Srl
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 3508267797