Dubbi sulla gestione del depuratore di Catanzaro Lido, Vitambiente e Konsumer Italia chiedono interventi urgenti alle autorità

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Dubbi sulla gestione del depuratore di Catanzaro Lido, Vitambiente e Konsumer Italia chiedono interventi  urgenti alle autorità
Pietro Marino e Antonio Maria Mirante
  15 febbraio 2020 20:11

Una possibile violazione nel riciclo delle acque reflue nel depuratore di Catanzaro Lido, Vitambiente e Konsumer Italia chiedono interventi  urgenti alle autorità. E lo fanno con il loro vertici, rispettivamente Pietro Marino e Antonio Maria Mirante. 

"Una possibile violazione del riciclo delle acque reflue nel depuratore di Catanzaro Lido, riporta all’onore delle cronache la vicenda che ha caratterizzato la passata stagione estiva, che ha visto reclusi in casa molte famiglie facenti parte la comunità di Catanzaro Lido e Borgia, sbarrati e segregati in casa a causa dei nauseabondi odori provenienti dal depuratore, una vita impossibile in una stagione estiva infernale che ha visto il termometro salire oltre i 40 gradi, con esposti fuori dalle finestre decine di lenzuola con su scritto “non vogliamo la puzza!”.

Banner

Conseguentemente, la Procura della Repubblica effettua le indagini e trova i presunti colpevoli, chiedendone il rinvio a giudizio.

Banner

"Dalle indagini emerge che il ciclo di depurazione è assente. Secondo le ipotesi della Procura, con fatto accertato il 24 gennaio 2018, gli indagati, avrebbero effettuato e dolosamente mantenuto uno scarico di acque reflue urbane che in uscita dall’impianto di depurazione in località Verghello “venivano scaricate nel corpo ricettore costituito dal fiume Corace” senza essere sottoposte ad alcun ciclo di depurazione, superando i valori dei parametri di accettabilità, cod, bod 5, contenuto di azoto ammoniacale, escherichia e coli".

Banner

Venivano raccolti e depositati in tre cassoni-container, (delle dimensioni di 6 metri per 2,50 metri per 2,50 metri) fanghi centrifugati avviabili allo smaltimento per circa 100 metri cubi, superando il limite previsto per il deposito temporaneo dal decreto per le norme ambientali.

Al fine di comprendere l'esatto ambito di applicazione delle norme in esame occorre inevitabilmente ed in via preliminare analizzare nel dettaglio cosa debba intendersi per “scarico di acque reflue”.

A tale riguardo giova segnalare come tale definizione, contenuta nell'art. 74 del TU, risulti anche essere stata modificata dal d.lgs. n. 4/2008.

"In realtà, occorre chiarire da subito che la novella, lungi dall’avere una portata innovativa, sembrerebbe avere soltanto rimediato ad un refuso lessicale della definizione di scarico, contenuta nella originaria stesura del T.U. ambientale del 2006".

"Infatti, contrariamente a quanto già contemplato nel precedente d.lgs. n. 152/99, la primigenia definizione di scarico contenuta nell’art. 74, comma 1, lettera f), aveva escluso qualsiasi riferimento alla necessità che le acque dovessero essere scaricate mediante una condotta («scarico: qualsiasi immissione di acque reflue anche se sottoposte a preventivo trattamento di depurazione»)".

"Sicuramente la giurisprudenza in materia farà chiarezza anche rispetto i fatti contestati dalla procura della Repubblica agli indagati, ma l’intento di questo articolo non è quello di fare il processo al fatto, ma segnalare per l’ennesima volta che noi viviamo nella regione delle “Urgenze e delle Emergenze”.

"La regione Calabria, dopo 20 anni di commissariamento del settore ambientale e un miliardo di euro spesi, non solo in merito alla depurazione, ma anche e soprattutto per la tutela ambientale, territoriale, della sicurezza, della promozione e dello sviluppo economico e sociale, non ha mai svolto il suo compito, quello di programmare e di fare progetti di medio e lungo periodo per scongiurare le emergenze".

"Gli Enti locali dovranno fare la loro parte e chiedere più efficienza nei sistemi di monitoraggio per potenziare le strutture e farle funzionare al meglio".

"La corretta depurazione è il primo strumento di valorizzazione e promozione ambientale, turistico e territoriale!".

"Ma sappiamo bene che la programmazione è una attività attinente non solo alla politica ma anche alla burocrazia, sappiamo bene che sulle emergenze è più facile lucrare".

"Ma, fortunatamente, sappiamo altrettanto bene che oggi le Comunità locali si stanno rendendo protagoniste aggregandosi in Associazioni e in Comitati che faranno sentire in maniera forte la loro voce".

"I problemi sicuramente non sono finiti e, purtroppo, ci aspettiamo un’altra stagione estiva di finestre sbarrate, sperando che sia l’ultima".

"Diversamente faremo valere le istanze e le ragioni dei Cittadini Consumatori in ogni Sede, non escludendo di costituirci parte civile negli eventuali processi a carico dei responsabili".

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner