Due ore di tortura su un catanzarese: poliziotti sotto processo a Firenze

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Foto di archivio
  17 aprile 2025 18:03

di STEFANIA PAPALEO

Tortura di Stato. Tortura alla quale un normale cittadino sarebbe stato sottoposto da due appartenenti alle forze dell'ordine nel 2022. Sono passati 3 anni, ma la ricorda ancora bene quella violenza con cui due poliziotti gli hanno sbattuto più volte la testa contro il tettuccio della sua auto, dopo avergli bloccato le braccia dietro la schiena con le manette ai polsi, per poi scaraventarlo a terra con forza. "Perchè mi state facendo questo? Cosa ho fatto?", le domande con un fil di voce rivolte dal quarantenne di Catanzaro ai poliziotti che lo avevano fermato dopo essersi sfiorati con le auto lungo le strade di Firenze, mentre qualche passante attonito gli urlava contro: "Ne volete ammazzare un altro!". E adesso di quella violenza inaudita raccontata non solo dalla vittima, ma anche da chi si è trovato spettatore suo malgrado, i due agenti in servizio all'UPG della Questura di Firenze, componenti della Volante Isolotto, dovranno risponderne a giudici del Tribunale collegiale davanti al quale sono finiti alla sbarra con la pesantissima accusa di tortura di Stato.

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Proprio così. Affiancati dall'avvocato difensore Federico Bagattini, i due poliziotti di 33 e 29 anni, rispettivamente di Pompei e Polla, sono già comparsi in aula per una prima udienza lampo, durante la quale si è proceduti alle richieste istruttorie, salvo i giudici poi rinviare al prossimo 25 settembre per dare il via al dibattimento che ruoterà intorno al gravissimo episodio che si è verificato il 6 giugno del 2022 a Firenze, data in cui, stando alla querela presentata nell'immediatezza dei fatti dalla presunta vittima per mano dell'avvocato Helenio Cartaginese, i due poliziotti lo avrebbero fermato chiedendogli i documenti per poi sfogare su di lui tutta la propria insana rabbia con minacce e violenza fisica, supportata anche dall'uso del taser. Una volta a terra, con le ginocchia gli agenti avrebbero fatto una forte pressione su di lui, bloccandogli finanche il collo e  spruzzandogli uno spray urticante negli occhi.

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Le spalle schiacciate, dolori in tutto il corpo, il racconto tragico dell'uomo continua con il ricordo di minacce del tipo: "Ti spacco!", mentre qualche collega esortava l'agente a calmarsi. E nulla è cambiato in Questura, dove l'uomo è stato trasferito impaurito e dolorante dai poliziotti che, senza esitare, avrebbero continuato con schiaffi al volto e un panno schiacciato contro la bocca per ostruirgli il respiro. Dunque, un "trattamento disumano e degradante" durato oltre un'ora e mezza, racconterà l'uomo ai carabinieri, dopo essere stato soccorso per strada in stato confusionale e il corpo tumefatto, ma soprattutto la mente sopraffatta da incubi ancora oggi ricorrenti a causa del trauma subìto.

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Insomma, tanto quanto è bastato alla Procura di Firenze per chiudere il cerchio sui due poliziotti (che secondo la querela della vittima sarebbero stati di più, compresa una collega donna), forte anche delle immagini della video sorveglianza e dei filmati forniti da alcuni residenti della zona che avrebbero ripreso i sei minuti di inaudita violenza, e trascinarli alla sbarra con l'accusa più pesante che si possa attribuire a un appartenente alle forze dell'ordine che avrebbe così tradito la divisa indossata e i colleghi che rischiano la vita ogni giorno per stare dalla parte dei più deboli. Ai giudici, in ogni caso, il compito di andare fino in fondo alla vicenda giudiziaria, con la sentenza che sarà emessa solo al termine del dibattimento che permetterà a tutte la parti in causa di supportare con prove documentali e testimoniali la propria tesi.

 

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