"Intelligence e diritto. Il potere invisibile delle democrazie", è l'ultimo libro scritto da Mario Caligiuri dell'Università della Calabria e presidente della Società Italiana di Intelligence, edito da Rubbettino.
"Le sempre acute, a volte trascinanti, riflessioni di Mario Caligiuri – si legge nella prefazione scritta da Luciano Violante - aiutano a comprendere la complessità dei rapporti tra intelligence e diritto, in bilico tra cooperazione e conflitto. L’intelligence guarda ai fatti che nel futuro potrebbero accadere; si fonda perciò sulla previsione di accadimenti per prevenirli, per propiziarli o per condizionarli. Il diritto e la giustizia guardano invece al passato, attraverso procedure indipendenti, dirette a definire la eventuale responsabilità attraverso l’accertamento dello stato dei fatti.
Il confitto tra necessità di prevenzione, propria della intelligence, ed esigenze di giustizia, propria del diritto, per un complesso di motivi, rischia di diventare quindi inevitabile.
Per prevenire questi rischi il diritto viene in aiuto della intelligence, stabilendo con chiarezza funzioni e garanzie. Le pagine di Mario Caligiuri, indicano temi di ricerca che diventeranno centrali in un futuro assai prossimo". Nel testo, deificato alla memoria del prefetto Carlo Mosca, si sostiene che per affrontare trasformazioni sempre più rapide, da un lato c’è la necessità di anticipare i fenomeni e dall’altro di regolarli. Pertanto, il rapporto tra intelligence e diritto acquista una dimensione di straordinaria attualità. Va dunque approfondito per evitare che, di fronte alla difficile comprensione della realtà, prevalgano le teorie del complotto nell’ancestrale ricerca di capri espiatori. Chiarire culturalmente queste relazioni è un aspetto decisivo per le democrazie del XXI secolo. A questo scopo risponde il saggio di Mario Caligiuri che analizza in profondità l’importanza delle regole e delle parole, le dimensioni invisibili del potere e i tormentati rapporti tra intelligence e magistratura, sullo sfondo di una guerra normativa senza limiti, poco avvertita dalle élite nazionali ma dalle dimensioni globali. Una riflessione, quella di Caligiuri, che aiuta a comprendere un mondo fuori controllo, unendo fili dispersi che ricompongono una trama davanti agli occhi di tutti ma che appunto per questo viene spesso ignorata”.
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