Elezioni a Lamezia, Pd alla ricerca del candidato. Si attende Roma per l'intesa con i pentastellati

di ANTONIO CANNONE

Riunione fino a tarda sera ieri a Lamezia Terme nella sede regionale del Pd nella  zona scalo della città. Dopo i tanti incontri già svolti nella nuova "casa" in piazza  Mazzini, i dirigenti del partito si sono confrontati al loro interno alla presenza,  tra gli altri, del responsabile regionale organizzativo, Giovanni Puccio.

Oggetto dell'incontro, ovviamente, la scelta di un nome da proporre agli altri  partner del centrosinistra quale candidato a sindaco. Tuttavia, nonostante le ore trascorse seduti attorno al tavolo, di ufficiale ancora  nulla. Dopo l'ultima defaillance del segretario cittadino, Antonio Sirianni e ancora  prima di Francesco Muraca e Gabriella Reillo, il Pd sembra davvero in grande  difficoltà nell'indicare un nome che possa essere condiviso da tutta l'area.
Anche il nome di Maria Teresa Morano, esponente di Ala, l'Associazione lametina antiracket,  sembra non attirare grande entusiasmo. Non già all'interno del Pd, quanto fra i  possibili alleati, primo fra tutto il movimento "Lamezia bene comune" che, al di là  dei proclami e delle continuare dichiarazioni di apertura, punta decisamente su  Rosario Piccioni.

Il resto, sono chiacchiere da bar o da tifosi. La verità vera è che ognuno cerca di  "imporre" il proprio candidato. L'idea della costituzione poi del Polo civico, aumenta la confusione. Milena Liotta, Francesco Grandinetti, Nicolino Panedigrano, sono nominativi da  contrapporre alle altre proposte. La Liotta, in particolare, ha sempre dichiarato di  candidarsi in prima persona, magari anche legittimamente visto il tergiversare del  Pd e i rapporti non proprio "idilliaci" fra i "seguaci" di Piccioni (tra i quali,  Speranza, Miletta e altri esponenti storici della sinistra).

POSSIBILE SBOCCO L'ACCORDO CON CINQUESTELLE

La situazione potrebbe cambiare se da Roma dovesse arrivare, come si vocifera, il diktat per accettare la proposta della Morano. A quel punto, anche i più ostinati ad andare da soli, dovrebbero convergere sulla candidatura e lavorare per l'unità del centrosinistra.

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