Elezioni a Lamezia, Piccioni: "Dopo fallimento Mascaro la città deve ripartire". Ma per Liotta è colpevole della divisione del centrosinistra

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L'incontro in piazza del candidato Rosario Piccioni
  20 ottobre 2019 15:03


Fermento in città per la campagna elettorale comizi in piazza, incontri nei  quartieri e dichiarazioni al vetriolo.
“In questi due anni Lamezia - ha affermato Rosario Piccioni candidato di  "Lamezia bene comune" e "Lamezia Insieme" parlando su corso Nicotera - ha toccato uno   dei momenti più bui della sua storia. Quello dell’amministrazione Mascaro è stato un   fallimento politico: non solo perché  ha portato la città al tristissimo primato del   terzo scioglimento per mafia, marchio infamante che porta tutta la responsabilità   politica di Mascaro e della sua maggioranza,  ma  anche per  i due anni di assoluta   inadeguatezza amministrativa e politica della sua amministrazione. Ma  in questa   città hanno fallito anche i commissari. A Lamezia lo Stato ha fallito. I  rappresentanti dello Stato avrebbero dovuto accompagnare, quasi “prendere  per mano   “ una città ferita dal terzo scioglimento. E invece abbiamo avuto freddi burocrati,   che non hanno risolto una, dico una, delle tante problematiche ed emergenze della   città. Basti citare una sola questione, simbolica e di forte valore sociale, per   capire il fallimento di questa gestione commissariale: l’anno scolastico è partito   con gravissimi deficit nell’ assistenza scolastica ai bambini con disabilità,  che 
oggi  possono beneficiare soltanto di poche ore di integrazione degli educatori con   gli insegnanti di sostegno mentre ne avrebbero bisogno di molte di più. Tutto ciò   stravolge la vita delle loro famiglie, che da mesi stanno bussando invano alle porte  del Comune. Oggi noi, insieme a questa squadra, vogliamo mettere un punto. Lamezia  riparte” 

“Le nostre liste - ha aggiunto - sono composte da persone libere, che si sono messe   in gioco in questo progetto, partendo dalle loro esperienze reali nella società   lametina. Lamezia può ripartire solo con persone pulite, che non rispondono a questo   o a quel potente di turno. Da noi non ci sono persone messe in lista per   rappresentare qualche vecchio nome della politica locale, che magari dopo lo   scioglimento ha preferito starsene dietro le quinte. Qui ci sono competenze,   energie, ma soprattutto passione e amore per questa città. Tra i punti del nostro   programma, ai primi posti vi è l’attenzione a chi è rimasto indietro, dando la   priorità nell’attività dell’amministrazione comunale alle politiche sociali. Una  risoluzione immediata delle problematiche delle strutture culturali e degli impianti  sportivi: molte di queste strutture oggi sono chiuse soltanto per cavilli  burocratici che noi sappiamo come affrontare se saremo chiamati alla guida del  Comune. Vogliamo promuovere un sistema turistico-culturale, attraverso una  collaborazione trasparente tra l’ente pubblico e il privato, per valorizzare i tanti  beni del patrimonio culturale della nostra città e per creare possibilità di  occupazione, ad esempio sostenendo la creazione di cooperative di giovani. Vogliamo   rilanciare il sistema dei parchi cittadini, abbandonati in questi anni al degrado e  all’incuria a causa delle scelte sbagliate prima dell’amministrazione Mascaro e poi  all’inattivismo dei commissari. Un piano per sostenere il mondo del commercio e 
dell’impresa, anche attraverso forme di canone agevolato per i giovani che avviano   nuove attività imprenditoriali nei locali sfitti, come tanti ce ne sono soprattutto  in centro, e agevolazioni sulla fiscalità comunale per i proprietari di questi 
locali. Il nostro è un programma aperto, che stiamo integrando e arricchendo in  questi giorni con le iniziative di “Cantiere Lamezia” alle quali invitiamo tutti i  cittadini a partecipare e dare il loro contributo: mentre altrove  si ripetono 
slogan usurati, qui ogni sera ascoltiamo rappresentanti di associazioni, cittadini  impegnati nella comunità, esperti  su temi delle politiche sociali, dell’ambiente,  della sostenibilità, dei fondi europei e dei finanziamenti comunitari. Noi ne siamo  convinti”.

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Milena Liotta: Piccioni responsabile divisione centrosinistra

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Da Milena Liotta invece un attacco proprio a Piccioni colpevole, a suo dire, del mancato accordo di una candidatura unitaria del centrosinistra.
"La polemica sulla mancata indicazione di un candidato unico del centrosinistra, non tiene conto che, fin dal mese di giugno, ho invitato i partiti, i movimenti ed i probabili candidati a farsi avanti per organizzare le primarie con regole condivise. Nessuno ha risposto".
"I ripetuti contatti  durati mesi con Piccioni si sono scontrati con il muro invalicabile  della sua candidatura. Nell’ultimo incontro con Piccioni che abbiamo avuto assieme a Francesco Grandinetti l’unica proposta è stata :”datemi due nomi per la lista “. Non programmi, non progetti, non priorità non possibilità di argomentare sulla sua candidatura che appariva essere troppo spostata agli estremi della sinistra se avesse dovuto rappresentare l’intero centrosinistra. 
Da parte del partito democratico non è stato mai accettato di discutere della mia candidatura né di quella di Francesco Grandinetti. 
Quando, a pochi giorni dalla scadenza di presentazione delle liste dei candidati, è stato proposto Eugenio Guarascio, sempre con l’intento di un centrosinistra ampio, assieme a Francesco Grandinetti, abbiamo subito espresso apprezzamento e disponibilità. 
Abbiamo atteso oltre 24 ore per incontrare il candidato a sindaco per dover constatare che la nomina di Guarascio era stata gestita da personaggi esterni a Lamezia, rappresentati in quella sede da Cuda e da Puccio che alle nostre domande su liste e bozze di programma hanno ritenuto di dover e poter rispondere in nome e per conto del candidato sindaco. 
Abbiamo ritenuto di non poter avallare  non l’indicazione del candidato, ma la modalità della indicazione e la chiara evidenza di una volutamente dimostrata interferenza nella futura amministrazione della nostra Città. 
Abbiamo interrotto l’incontro e, di comune accordo con Francesco Grandinetti, abbiamo ritenuto non esistessero assolutamente le condizioni minimali di continuare a perseguire l’obiettivo di cercare un candidato unico, nonostante le nostra disponibilità a discutere anche della nostra stessa candidatura. 
Non è bastato perché era diverso l’obiettivo. 
Assieme a Francesco Grandinetti avremmo voluto dare la possibilità alla Città di scegliere un candidato ancorato a programmi e progetti di centrosinistra ai quali abbiamo ritenuto di attribuire un valore maggiore della nostra stessa candidatura. 
Invece da parte del partito democratico si è perseguito l’obiettivo di dimostrare che lo stesso partito, anche nella nuova versione gestita da Cuda e Puccio, era in grado di presentare un candidato e di formare le liste. 
Eugenio Guarascio è stato la proposta si salvataggio che, tuttavia, avevamo accettato per le qualità dell’imprenditore. Da parte di Piccioni v’è stata fin dall’inizio la ricerca di un posto di consigliere comunale e non un progetto di centrosinistra per la città. In questa ottica non vi sono state possibilità diverse perché mai sono state nemmeno prese in considerazione. Perciò - conclude la Liotta - le responsabilità di presentarsi alla tornata elettorale con due candidati contrapposti nella stessa area e di aver causato il ritiro di Francesco Grandinetti e mio sono esclusivamente e totalmente dello stesso Piccioni e di questo partito democratico, modello Lamezia 2019".

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