
di CARLO MIGNOLLI
Al “Castellani” l’Empoli di Alessio Dionisi piega il Catanzaro per 1-0 grazie al rigore trasformato da Shpendi al 59’. Un successo arrivato nonostante l’inferiorità numerica per tutto il secondo tempo dopo l’espulsione di Popov al 44’. I toscani hanno resistito con ordine, mentre il Catanzaro non è riuscito a sfruttare la superiorità numerica.
Mister Aquilani nel dopogara:
Analisi della gara “Abbiamo fatto diversi passi indietro, perché ci è mancato quello spirito e quella voglia che abbiamo avuto nelle altre partite. Soprattutto nel secondo tempo non possiamo essere così blandi, così superficiali. Ognuno faceva il compitino. Poi se abbassi i ritmi contro una squadra così, che si deve solo difendere, rischi e prendi gol meritatamente”
L’occasione mancata “Era un’occasione troppo importante, non l’abbiamo sfruttata. Tutte le condizioni erano a nostro favore: eravamo in undici contro dieci, con un tempo intero a disposizione. E invece siamo stati apatici. Abbiamo tirato pochissimo, senza spunti individuali. La palla sembrava pesantissima. Mi dispiace molto, ma dobbiamo capire che non eravamo fenomeni ieri e non siamo brocchi oggi”.
L’infortunio di Cassandro “Per noi è un giocatore importante, mi auguro non sia niente di grave. Però non è quello il motivo per cui abbiamo perso. Abbiamo fatto cinque cambi, messo in campo tutte le armi offensive, ma non c’era verso. Poteva durare due ore questa partita, ma non la pareggiavamo se questo era il ritmo. Io parlo proprio di ritmo: se non lo alzi, diventa troppo facile per gli altri”.
L’atteggiamento del secondo tempo “Difficile oggi dare una risposta a cosa sia successo nella testa dei ragazzi. È ciò che mi dà più fastidio. Non perché hai perso a Empoli - lì puoi perdere - ma perché era un’opportunità, e non l’abbiamo colta. Mi auguro che sia un episodio, che serva da insegnamento: noi i ritmi non li possiamo abbassare. Dovevamo alzare quella famosa asticella, e oggi non l’abbiamo fatto. Dobbiamo tornare umili, tornare quelli che eravamo”.
Autocritica “Oggi è una delusione, soprattutto perché non te l’aspettavi così. Però se dopo Padova mi avessero detto che avremmo fatto tre vittorie e una sconfitta in quattro partite, ci avrei messo la firma. È normale: quando inizi ad assaggiare la cioccolata, poi la vuoi sempre. Ma questo è un campionato livellato, di continui up and down. Una squadra forte deve riconoscere che oggi c’era un’opportunità e doveva mettere qualcosa in più, senza cercare scuse o parlare di moduli”.
Sosta “Mi chiedete se la sosta arriva al momento giusto… io vorrei giocare domani. Vediamo, probabilmente abbiamo spinto tanto e avuto un periodo intenso. Ma, lo ripeto, non eravamo fenomeni ieri e non siamo brocchi oggi. Mi auguro che questa partita ci dia un insegnamento, perché questa categoria è imprevedibile”.
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