"Sono trascorsi molti anni dall’esortazione che lo storico Augusto Placanica ci rivolgeva (L’amore per le proprie terre, i propri paesaggi, le acque, le rocce l’aria, le piante e gli esseri viventi di Calabria deve essere la nuova sfida culturale dei calabresi: la difesa ad oltranza del proprio territorio ne sarà il vero, primo ed ultimo, banco di prova) lasciando in eredità a noi calabresi il valore del nostro territorio come il più grande patrimonio da difendere e proteggere. Ma noi abbiamo fatto e facciamo troppo poco. Abbiamo organizzato la vendita all’incanto delle nostre terre come ci ricorda il sociologo Franco Cassano in 'Il pensiero meridiano'. I danni che abbiamo noi stessi provocato al nostro ambiente si manifestano nella furia distruttiva di alluvioni, straripamenti, inondazioni, incendi, frane, smottamenti: eventi che acquistano ormai una valenza drammatica e ricorrente. Abbiamo venduto anche il nostro paesaggio con l’installazione di mostri chiamati pale eoliche. Una vera e propria invasione che ha determinato gravissimi danni paesaggistici, consumo di suolo agricolo, incidenza sugli habitat naturali e la biodiversità, cancellazione di percorsi rurali, deviazione di corsi d’acqua, foraggiamento deviante di politici e di imprenditori", così Ebe Giacometti, presidente di Italia Nostra, in un appello fatto con altri 25 firmatari* tra archeologi, antropologi, sindaci, editori e architetti, riguardo il parco eolico Borgia-Squillace.
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"Le pale eoliche hanno devastato il paesaggio senza apportare alcun beneficio alla nostra regione, già da molti anni inclusa tra le principali aree produttrici di energia elettrica. Seconda in Italia per sovrapproduzione ed in piena autosufficienza. I parchi eolici conferiscono un beneficio solo ed esclusivamente ai pochi privati che ospitano l’installazione. Di contro, non apportano alcun vantaggio né al territorio né alla comunità in termini di sgravio di spesa elettrica; per di più, i cosiddetti certificati verdi o quote verdi di cui gode il gestore di fonti rinnovabili sono titoli negoziabili anche fuori dal territorio regionale, circostanza che rende ancor più vantaggiosa questa colonizzazione del territorio calabrese a vantaggio di altri territori italiani meno virtuosi ecologicamente e, di fatto, consentendo e mantenendo forme di inquinamento storiche", continuano nella lettera.
"I parchi eolici hanno un devastante impatto sul territorio: comportano l’imbarbarimento del paesaggio, l’inquinamento acustico ed elettromagnetico, la decimazione della fauna aviaria, il rischio di compromissione delle falde acquifere, la modifica della regimentazione delle acque meteoriche a causa delle strade di servizio per la costruzione degli aerogeneratori, la creazione di fondazioni che affondano per decine di metri nel sottosuolo, la creazione di piazzole enormi per la movimentazione dei trasporti speciali di torri, rotori e pale, la posa dei cavi elettrici in trincea, l’incerta aspettativa di un loro corretto smaltimento e ripristino dello stato ex ante al tempo della dismissione per obsolescenza dell’impianto. Non siamo sfavorevoli alle energie rinnovabili e non siamo sterili cultori del bello, crediamo però che sia necessario opporsi con forza all’installazione di nuovi impianti in luoghi ricchi di storia, di cultura, di arte e di giacimenti archeologici. È questo il caso dei tre progetti nei territori di Squillace e Borgia nella Provincia di Catanzaro, a pochi chilometri dalla costa ionica, lungo i crinali delle armoniose colline che si attraversano imboccando la nuova statale 106. Luoghi ricchi di storia, di bellezza, spettacolo naturale modellato con saggezza dall’uomo per secoli, uno dei paesaggi costieri più belli del mare Ionio con il suo entroterra magnifico che è ancora possibile ammirare addentrandosi fino a Girifalco, limite oltre il quale si assiste alla mostruosa colonizzazione aliena del mondo rurale in nome dell’energia pulita", procede la lettera.
E concludono: "Bastano tre nomi: Skylletion, Scolacium, siti cassiodorei, per ricordarci l’enorme patrimonio storico culturale che verrebbe contaminato da chi ignora che questo non è un luogo qualunque. Per impedire questa ulteriore violenza ai nostri luoghi, per difendere il patrimonio rappresentato dal nostro paesaggio, unica vera grande risorsa insieme ai nostri borghi per uno sviluppo eco-sostenibile, un turismo culturale con la riscoperta di luoghi identitari, ci rivolgiamo alla Regione Calabria, alle amministrazioni locali, ai cittadini, alle associazioni, cui chiediamo con forza di sostenerci nella richiesta di una moratoria per l’installazione di ulteriori pale eoliche in Calabria".
*FIRMATARI DELLA LETTERA:
Ebe Giacometti, presidente Italia Nostra
Teresa Liguori, vicepresidente Italia Nostra
Angelo Malatacca, presidente Italia Nostra Calabria
Elena Bova, presidente Italia Nostra sezione di Catanzaro
Italia Nostra Sud Salento
Italia Nostra Vulture Alto Bradano
Salvatore Settis, archeologo, storico dell’arte, già direttore del Getty Research Institute di Los Angeles e la Normale di Pisa.
Francesco Cuteri, archeologo, docente Beni Culturali e Ambientali ABA Catanzaro
Vito Teti, ordinario di Antropologia culturale all’Università della Calabria, saggista
Gioacchino Criaco, scrittore
Piero Bevilacqua, già ordinario di storia Università La Sapienza, scrittore, saggista
Florindo Rubbettino, editore
Massimiliano Capalbo, imprenditore, scrittore eretico calabrese
Armando Vitale, presidente Fondazione IMES Catanzaro
Giuseppe Soriero, presidente Associazione Il Campo
Filippo Veltri, giornalista
Rita Commisso, docente, ex deputata
Slow Food Calabria
Associazione Catanzaro nel cuore
Sindaco Comune di Gasperina
Sindaco di Squillace
Piergiorgio Iannaccaro, medico, trekkista, scrittore
Vittoria Amantea, già docente di storia e filosofia
Walter Fratto, architetto, fotografo
Associazione Culturale Antonino Greco
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