“Apprendo dalla stampa che l’avvocato Antonello Talerico ha deciso dispoticamente che l’unica sede utile per lo svolgimento delle prove scritte dell’esame per avvocato 2023 sia l’istituto scolastico ‘Enrico Fermi’ di Catanzaro e che la responsabilità debba ricadere esclusivamente sull’Amministrazione Provinciale." Esordisce così, in una nota di replica, il presidente della Provincia di Catanzaro, Mario Amedeo Mormile.
"Vista la molteplicità di cariche cumulate da Talerico (consigliere regionale, consigliere comunale di Catanzaro e componente del Consiglio nazionale Forense) dovrebbe avere ‘fonti’ a sufficienza per sapere che la comunicazione della Corte di Appello di Catanzaro per richiedere la disponibilità di locali non era indirizzata soltanto alla Provincia ma anche alla Regione, all’Università Magna Graecia e, guarda un po’, al Comune di Catanzaro", prosegue Mormile.
"Dunque, se il punto (condivisibile) è quello di consentire lo svolgimento delle prove nel capoluogo, mi chiedo perché lo stesso Talerico, visto il suo ruolo preminente nella maggioranza a sostegno del sindaco Fiorita, non si sia fatto avanti con strutture comunali. Penso all’Ente Fiera di Catanzaro, che potrebbe benissimo soddisfare l’esigenza di ospitare 700 partecipanti alla selezione non svolgendo più da tempo le funzioni di Hub vaccinale o l’Auditorium ‘Casalinuovo’ o, ancora, uno dei tanti istituti scolastici di competenza comunale. Insomma, se si vuole evitare il pericolo che a Catanzaro non si svolga la prova scritta dell’esame di avvocato perché Talerico non ha fatto alcuna proposta?", domanda Mormile.
"Ma si sa: fornire soluzioni concrete e percorribili è molto più difficile che fare del becero populismo e, per giunta, disinformato. Infatti, tornando alla questione del ‘Fermi’, dopo aver appreso della richiesta della Corte di Appello ho provveduto tempestivamente a confrontarmi dapprima con un suo funzionario incaricato e dopo con l’istituto scolastico. La dirigente scolastica del ‘Fermi’ mi ha rappresentato l’impossibilità di disporre la sospensione delle lezioni dall’11 al 15 dicembre poiché sarebbe impossibilitata a rispettare l’orario didattico minimo da garantire agli studenti. Infatti, a differenza di tre anni addietro, si era già pervenuti alla definizione ed approvazione del calendario scolastico. Francamente evitare far perdere 5 giorni di scuola agli studenti pare un interesse pubblico più che legittimo da comprendere e rispettare, e men che meno potremmo mai considerare l’eventualità di prevaricare alcun dirigente scolastico rispetto a questa preminente esigenza: questione di stile e di rispetto dei ruoli", prosegue il presidente nella nota.
"Di questa interlocuzione, ho provveduto a informare telefonicamente il funzionario della Corte di Appello e contemporaneamente ho dato la disponibilità della Provincia nel fornire soluzioni alternative nella diretta disponibilità della amministrazione provinciale: dalla sala consiliare alla Casa delle Culture o ogni altra sede consona alla prova dell’esame di avvocato. È quindi profondamente falso che la Provincia sia stata silente o inerme ma ha fatto tutto il possibile per far svolgere l’esame di avvocato nel territorio di Catanzaro, nonostante le fantasiose ricostruzioni di Talerico che ha preferito attendere inerte il tempo utile a scaricarsi di ogni responsabilità con la semplice pubblicazione di una inconcludente nota stampa: ognuno ha il suo modo d’intendere la rappresentanza politica!", conclude Mormile.
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