“Esprimo soddisfazione per l’approvazione, da parte del Consiglio dei ministri, del ‘Piano salva-casa’ proposto dal ministro delle Infrastrutture per risolvere questioni di piccole difformità che si trascinavano irrisolte da anni. Ancora una volta, Matteo Salvini dà prova di stare dalla parte dei cittadini e di saper interpretare sia i bisogni reali della società che in particolare del settore edilizio, agendo non con chiacchiere e illusionismi ma con atti e provvedimenti concreti. Tra le tante positività, il passaggio dal silenzio-rigetto al silenzio-assenso, la riduzione dei tempi della burocrazia e i milioni di pratiche di cui i Comuni potranno liberarsi, nonché la serie di previsioni di cui beneficeranno i proprietari e gli inquilini. Senza omettere il fatto che il Piano, consentendo a tantissimi immobili di stare sul mercato, potrà avere effetti sull’abbassamento del costo del mattone”. Lo ha detto Filippo Mancuso, candidato all’Europarlamento nella lista della Lega (circoscrizione meridionale), durante un incontro nella sala gremita della Provincia di Catanzaro.
Ha aggiunto: “Per discutere del futuro della Calabria e del Sud è necessario discutere del futuro del lavoro, partendo dai dati che ci collocano in coda ad ogni statistica e con percentuali di disoccupazione da capogiro, benché il Governo e la Regione - in una congiuntura internazionale difficile - stiano agendo su tutti i presupposti strutturali e organizzativi da cui dipendono l’ampliamento dell’occupazione e il potenziamento delle iniziative imprenditoriali”.
Mancuso si è soffermato sulle difficoltà dell’area centrale della Calabria, “a cui bisogna dedicare più attenzione, puntando ad una efficace concertazione sulle tante opere infrastrutturali da portare a compimento, affinché quest’area sia messa nelle condizioni di esercitare la funzione politico-istituzionale di raccordo e sintesi delle tante risorse pubbliche e private. L’area cerniera della Calabria deve superare le attuali difficoltà, esercitando un protagonismo pragmatico, anche per fermare la tendenza alla frammentazione di una regione che nel passato ha dimostrato la tendenza a dividersi, presentandosi disarticolata e fragile nello scenario nazionale. Per fare tutto ciò, abbiamo bisogno dell’Europa dove è necessario essere presenti”.
Ha sottolineato: “L’Europa deve sostenerci nel superamento degli squilibri sociali e territoriali a incominciare dal nostro Sud, perciò è da rivedere il nuovo Patto di stabilità e di crescita che incide nella disciplina dei bilanci degli Stati membri e che non può riesumare rigore e austerità, deludendo le aspettative dei popoli. Nei rivolgimenti geopolitici epocali, la Calabria e il Mezzogiorno - ponti strategici con l’Africa e l’Asia - debbono insistere affinché l’Europa abbia una politica per il Mediterraneo con il Sud dell’Italia piattaforma logistica che - grazie a infrastrutture come il Ponte sullo Stretto, il Porto di Gioia Tauro, l’Alta velocità ferroviaria e la modernizzazione della 106 - sia protagonista attivo nelle filiere globali del valore”.
Ha concluso: “Metto a disposizione della Calabria e del Mezzogiorno il bagaglio di conoscenze e di concretezza che ha fin qui contraddistinto il mio impegno nelle istituzioni. Il Mezzogiorno italiano ha tutto l’interesse, in una fase mondiale complicatissima, a stoppare l’Europa che agisce con direttive distruttive come la Bolkestein, che interviene senza badare alle peculiarità degli Stati e mettendo a rischio un settore fondamentale dell’economia italiana, o la direttiva ‘Ecofolle’ ai danni dei porti europei come Gioia Tauro. A stoppare l’Europa, avvertita dai cittadini come un’infrastruttura distante e inconcludente, e spingere, invece, per un’Europa sociale che decide a maggioranza anche sulle questioni più spinose e con politiche economiche espansive”.
All’incontro, coordinato dal giornalista Vittorio Giummo, sono intervenuti il presidente della Provincia Mario Amedeo Mormile e Serena Notaro, componente del cda di Fincalabra.
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