
Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha annullato il decreto di sequestro preventivo per equivalente, emesso dal GIP nei confronti di una società di compro oro, per evasione fiscale.
La Guardia di Finanza aveva dato esecuzione al provvedimento ablativo per un importo di circa mezzo milione ritenuto profitto del reato e, come tale, soggetto a confisca obbligatoria.
Avverso il decreto del GIP hanno proposto impugnazione i l.r.p.t. della società N.G., assistiti dall’avvocato Maria Jiritano e dal consulente dott. Gioacchino Muleo.
Con articolata memoria difensiva e consulenza tecnica, la difesa ha contestato punto per punto la ricostruzione accusatoria, convincendo il Tribunale sull’inesistenza di qualsiasi evasione fiscale per le annualità contestate e, di conseguenza, sull’assenza di un reato oggettivamente configurabile.
Nel ricorso (e discussione in Udienza) sono state altresì eccepite plurime violazioni procedurali che hanno inciso sulla legittimità del provvedimento cautelare. Dopo una lunga camera di consiglio, il Tribunale ha accolto integralmente le argomentazioni difensive, disponendo l’annullamento del sequestro e la restituzione agli aventi diritto.
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