"Evidenti vizi di legittimità". Nuova bocciatura sulle nomine dell'Ufficio Procedimenti Disciplinari della Regione

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Cittadella Regionale
  20 settembre 2019 18:38

di GABRIELE RUBINO

«L’atto presenta evidenti vizi di legittimità che rischiano di inficiare i procedimenti di competenza dell’UPD». È drastico il giudizio della FEDIRETS (sezione DIRETS), il sindacato autonomo dei dirigenti, sul recente decreto con cui il direttore generale del dipartimento regionale del Personale, Bruno Zito, ha recentemente individuato d’ufficio i nuovi componenti dell’Ufficio Procedimenti Disciplinari. Sul delicato organismo della Cittadella regionale, che valuta le condotte e può irrogare le sanzioni ai dipendenti (fino al licenziamento), si sta scatenando il caos. Due membri sostituiti (Sergio Tassone e Roberta Cardamone) avevano più volte richiesto di uscire dell’UPD, peraltro coinvolto nella bagarre con la precedente Responsabile dell’Anticorruzione da cui è scaturito il procedimento di monitoraggio innanzi all’Anac. I nuovi membri, stando a quanto segnalato dal sindacato CSA-Cisal (Leggi qui), sarebbero stati “investiti” da Zito «a loro insaputa», contestandone i criteri di selezione adoperati. Per di più, non è affatto detto che i prescelti accetteranno l’incarico di buon grado. Ora, è arrivata la bocciatura del sindacato dei dirigenti, suggellata da una dura missiva rivolta allo stesso Zito e per conoscenza al presidente Mario Oliverio, all’assessore al Personale Maria Teresa Fragomeni, al segretario generale Ennio Apicella e all’attuale Responsabile dell’Anticorruzione Ersilia Amatruda.

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“IL DG DEL PERSONALE NON POTEVA CHIAMARE DIRIGENTI DI ALTRI DIPARTIMENTI”- La FEDIRETS chiede l’annullamento del provvedimento. Anzitutto perché «non parrebbe rientrare nella competenza del DG del Dipartimento Organizzazione e Risorse Umane (Zito, ndr) la nomina di dirigenti appartenenti ad altri dipartimenti che, ai sensi della legge regionale n. 7 del 1996, costituiscono risorse a disposizione di uffici diversi». In base alla determina contestata, la numero 11301 del 18 settembre 2019, la composizione dell’UPD è la seguente: Alessandro Romeo (componente titolare) dirigente del Settore “Demanio Marittimo e contratti di fiume e di costa” del Dipartimento Urbanistica; Iolanda Mauro (componente titolare) dirigente del Settore “Gestione altri tributi” del Dipartimento Bilancio ; Antonietta Bianco/categoria D (componente titolare) funzionario del Dipartimento Organizzazione e Risorse Umane; Roberta Paviglianiti (componente supplente) dirigente del Settore “Affari generali giuridici ed economici” del Segretariato Generale.

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“LA COMPOSIZIONE DELL’UPD È ASSOLUTAMENTE IRRAGIONEVOLE” - Il sindacato autonomo incalza: «È evidente che non vi è alcun dirigente collegato alle funzioni rinvenibili in capo all’UPD e l’appartenenza dei componenti a Dipartimenti diversi da quello in cui l’ufficio è incardinato rende assai difficoltoso l’esercizio pratico delle funzioni». Per questo ritiene che «la composizione assolutamente irragionevole». Il dg Zito, in una diversa comunicazione, si sarebbe difeso sostenendo che i profili scelti sono comunque degli avvocati. Indubbiamente, il caso dell’UPD è stato travagliato. L’avviso interno pubblicato in piena estate ha visto la partecipazione di un solo candidato (la Paviglianiti, poi finita ad essere supplente). Non potendo esserci vacatio, il dg Zito ha deciso di procedere d’ufficio all’individuazione dei nuovi componenti. Una scelta che ha fatto storcere parecchie bocche in Regione Calabria. La FEDIRETS, come soluzione alternativa, suggerisce «di approvare prioritariamente un atto organizzativo di funzionamento dell’UPD in base alle funzioni ricoperte dai Dirigenti nominati».

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