"È assolutamente irrituale, ma era prevedibile, che un avvocato come Alfredo Gualtieri scelga di entrare in gamba tesa in alcune specifiche vicende politiche cittadine eludendo, tra l'altro, la questione legittimamente posta dal sindaco Fiorita. Può un Tribunale Amministrativo, pur nella sua autorevolezza, sostituirsi ad esperti che hanno studiato tutta una vita e delegittimare il lavoro accurato di una Sovrintendenza? Il giudice amministrativo, in questa circostanza, non si è soffermato, infatti, ad esaminare la legittimità degli atti, ma si è piuttosto preoccupato di dichiarare l’ex cinema Orso un rudere, cancellandone con un colpo di spugna una storia di oltre mezzo secolo".
A scriverlo in una nota sono i consiglieri comunali Vincenzo Capellupo e Alberto Carpino.
"Ci domandiamo, a questo punto, cosa servano i pareri e gli atti delle Sovrintendenze, quando poi basta il parere del giudice amministrativo per stabilire se un immobile può essere considerato storico o meno. A noi la sentenza del Tar è sembrata più una controrelazione tecnica volta a demolire le affermazioni contenute nell’atto di apposizione del vincolo dando vita da un pericoloso conflitto tra istituzioni dello Stato, Tar e Sovraintendenza.
Il pericolo paventato dal sindaco Fiorita di un pericoloso “varco” alle pretese di privati che sono proprietari di beni architettonici, storici e paesaggistici è tutt’altro che campato in aria. La “battaglia” che si è instaurata è non soltanto giuridica, ma soprattutto culturale, tra chi legittimamente ritiene che l’ex Orso sia un “rudere” privo di ogni valore da sostituire magari con qualche palazzone e chi, come noi, crede che invece sia un prezioso patrimonio della collettività, avendo svolto per decenni una funzione culturale e sociale insostituibile. Sarà questo il terreno di confronto al Consiglio di Stato dove ci auguriamo vengano rispettate le competenze e le esperienze di chi, per formazione e per lavoro, è in grado di valutare il valore di un bene.
Chi è in grado di affermare che l’ex Orso non sia stato un’espressione fisica delle vicende che hanno caratterizzato per oltre mezzo secolo la storia umana e sociale di Lido o che non sia stata un’importanza testimonianza sociale e un componente forte della memoria urbana della prima metà del Novecento?
Ci sentiamo poi di tranquillizzare l’avvocato Gualtieri su un altro aspetto. Nessun “avvertimento” , non appartiene a questa cultura politica e dovrebbe saperlo bene, alla proprietà è contenuto nella nota del sindaco Fiorita che per cultura ed educazione è assailontano da questo tipo di messaggi. Il sindaco, per rafforzare il senso dell’azione volta adassicurare una fruizione pubblica dell’ex Orso, si è limitato a ricordare che esistono vincoli che inibiscono soluzioni costruttive diverse da quella della destinazione originaria e soprattutto un aumento del carico urbanistico. Tanto per essere più chiari, un conto è realizzare un contenitore polifunzionale “leggero” (una biblioteca, una sala proiezioni, etc), un altro edificare un palazzo di 8 piani per abitazioni civili".
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