False invalidità, a Cosenza un arresto e oltre 100 indagati

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  27 ottobre 2025 12:53

  È di una persona arrestata e di oltre cento indagati il bilancio dell'attività dei Carabinieri del comando provinciale di Cosenza su presunti prodi nella concessione di benefici previdenziali. Nel corso dell’inchiesta è stato eseguito pure un sequestro preventivo del valore di oltre un milione e mezzo. I dettagli dell’operazione sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa. “Emerge uno spaccato preoccupante”. Con queste parole il procuratore capo di Cosenza, Vincenzo Capomolla, ha descritto lo scenario emerso dall’inchiesta. L'arrestato operava in un patronato per far ottenere benefici derivanti dalla legge 104. 

In alcuni casi, ha aggiunto il procuratore, “i periti sono stati indotti in errore e quindi è emerso il reato di falsità della perizia per induzione. In altri casi il perito non è stato indotto in errore perché si è accorto della anomalia e quindi si è materializzato il reato di frode processuale. Era lo stesso arrestato che offriva la documentazione medica per i ricorsi”.
    Alla domanda dei giornalisti se l’uomo avesse preso denaro in cambio, Capomolla ha precisato: “Stiamo registrando la disponibilità di contanti. Ci sono indagini in corso e ci sono numerosi indagati. Gli accertamenti vanno dal 2021 al 2024”. Altri dettagli sono stati illustrati dal comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Andrea Mommo e dal tenente colonnello Umberto Centobuchi. Il colonnello Mommo ha specificato che l’arrestato “si muoveva sia sul Tirreno che sullo Ionio. La condotta spregiudicata posta in essere evidenzia come vi fosse una sorta di convinzione di impunità. C’è stata la lungimiranza dei magistrati della sezione lavoro”. Sono in corso ulteriori accertamenti e sviluppi investigativi anche alla luce delle perquisizioni eseguite. 

Gli inquirenti hanno fatto luce sui reati di falso materiale commesso dal privato in atto pubblico, di frode processuale e di falsa perizia per induzione. Il provvedimento cautelare è stato adottato su richiesta della Procura di Cosenza, all’esito dell’attività d’indagine svolta dai carabinieri del Comando provinciale, dalla sezione della polizia giudiziaria e avviata a seguito della segnalazione dei magistrati della Sezione Lavoro del Tribunale di Cosenza, in merito a diverse ipotesi di frode processuale, commessa al fine di ottenere l’erogazione di prestazioni previdenziali o assistenziali, quali indennità di invalidità civile e di accompagnamento per invalidi civili.

    Il procuratore Capomolla ha spiegato la genesi dell’inchiesta: tutto è partito da “anomalie” evidenziate dai giudici del lavoro in sede di ricorso presentato sia da chi aveva ottenuto un rigetto del sussidio da parte di Inps, sia da chi voleva un “aggravamento della patologia” per ottenere l’accompagnamento. “Ci sono stati - ha detto il procuratore - un numero elevato di ricorsi”. La persona sottoposta a misura cautelare è residente in un paesino della provincia di Cosenza e operava in un locale di un patronato. “Era - ha aggiunto Capomolla - la persona che evidentemente tirava le fila, perché lui stesso interveniva dando indicazioni su come procedere. Emerge uno spaccato veramente preoccupante perché da’ conto di una assenza totale della funzione specifica delle risorse finanziarie assegnate alle persone che ne hanno realmente bisogno. Sono in corso alcune perquisizioni nei confronti di persone che sul piano oggettivo hanno un coinvolgimento in questa vicenda”. 


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