False perizie al boss, la Procura chiede l’assoluzione per la consulente Scalise. Si torna in aula a maggio

di EDOARDO CORASANITI

Il pubblico ministero Annamaria Frustaci ha chiesto l’assoluzione per Antonella Scalise, 62 anni di Crotone, consulente tecnico. 

Il processo è quello sulle presunte false perizie mediche che vede imputati medici legali ( alcuni anche in veste di pubblico ufficiale perché nominati dal giudice per le indagini preliminari)  avvocati penalisti, medici periti di parte per aver favorito Andrea Mantella, affiliato di ‘Ndrangheta e poi diventato collaboratore di giustizia. 

Ieri c’ è stato il rinvio a giudizio degli altri imputati, i quali sono rimasti con il rito ordinario (LEGGI QUI).

Oggi invece è il turno dei 4 dell’abbreviato: Massimo Rizzo, 56 anni, di Catanzaro, medico, consulente tecnico della difesa; Antonella Scalise, 62 anni di Crotone, consulente tecnico della difesa; Mauro Notarangelo, 51 anni di Catanzaro, medico legale; Santina La Grotteria 46 anni, di Maierato, compagna del collaboratore di giustizia Andrea Mantella. 

Il processo continuerà il 12 maggio, quando l’accusa completerà la requisitoria. A termine delle richieste, toccherà agli avvocati delle difesa (Francesco Catanzaro, Stefano Nimpo, Francesco Gambardella, De Niccolò, Gregorio Viscomi) esporre le argomentazioni in favore dei loro assistiti. Al Gup Teresa Guerrieri spetterà infine valutare tutti gli elementi. 

Inoltre oggi hanno preso la parola anche due imputati, Rizzo e Notarangelo.

Il primo ha difeso il taglio scientifico del suo elaborato, sostenendo che gli specialisti che lo hanno seguito per Mantella hanno concluso con una diagnosi perfettamente sovrapponibile alla sua, così come anche i medici penitenziari. 

Sulla stessa linea anche Notarangelo che ha aggiunto di non conoscere l’avvocato Staiano e che non è mai stato avvicinato da nessuno. 

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