“la criminalità organizzata è la causa principale dei problemi di questa martoriata terra di Calabria”
24 novembre 2020 19:49di EDOARDO CORASANITI
Quattro ore davanti al Gip per raccontare la propria versione dei fatti e descrivere un’altra storia rispetto a quella di questi ultimi 5 giorni e che si sintetizzano con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio nell‘ambito dell’indagine Farmabusiness : l’ex presidente del Consiglio regionale e ora agli arresti domiciliari Mimmo Tallini decide di rispondere alle domande del giudice e dei pubblici ministeri della Dda di Catanzaro Vincenzo Capomolla e Domenico Guarascio.
Scoccate da poco le 19, Tallini va via senza dire nulla, coprendosi il volto con la borsa che porta con sé e le uniche parole sono quelle affidate al suo legale Vincenzo Ioppoli: “Ha risposto puntualmente a tutte le domande con riferimenti piuttosto precisi”.
L’avvocato Ioppoli sottolinea che Tallini “si è dichiarato estraneo alle accuse. Nella sua lunga carriera politica non ha mai avuto rapporti con la criminalità organizzata altrimenti non avrebbe mai raggiunto le cariche che ha ricoperto”.
E non solo, durante l’interrogatorio davanti al Gip Giulio De Gregorio, il politico di Forza Italia ha detto che “la criminalità organizzata è la causa principale dei problemi di questa martoriata terra di Calabria”.
IL COMUNICATO STAMPA DELL’AVVOCATO IOPPOLI- Come già preannunciato a fine dell’interrogatorio, l’avvocato Vincenzo Ioppoli ha divulgato un comunicato stampa:
“Si è svolto in data odierna, innanzi al Gip di Catanzaro, l’interrogatorio di garanzia del Consigliere Regionale Domenico Tallini che si è protratto per ben quattro ore, durante le quali è stato sottoposto ad una serie di domande da parte del Giudice, dei Pubblici Ministeri presenti e del suo difensore.
Tallini ha risposto a tutte le domande, offrendo al Giudice la propria versione dei fatti in modo particolareggiato, anche attraverso precisi riferimenti temporali e documentali per contrastare l’ipotesi accusatoria.
Il Tallini ha escluso categoricamente di avere avuto rapporti, di qualsiasi natura, con la criminalità organizzata e, in particolare, ha escluso la sua consapevolezza in ordine al coinvolgimento di famiglie mafiose nell’iniziativa imprenditoriale Farma Italia.
L’indagato ha riferito di essersi interessato a tale iniziativa in quanto gli è stata illustrata da persone che riteneva affidabili e competenti ed, inoltre, perché riteneva il progetto interessante per la ricaduta che avrebbe potuto avere nel territorio calabrese sul piano occupazionale.
Tallini ha spiegato, non senza momenti di commozione, come è nato il coinvolgimento del figlio Giuseppe il quale ha continuato a lavorare nella società Farmaeko anche quando ormai lui voleva che smettesse a causa degli scarsi risultati conseguiti che hanno richiesto cospicui apporti economici del figlio.
Quanto all’appoggio elettorale da parte di esponenti della criminalità organizzata, al di là delle millanterie, Tallini ha dimostrato, fornendo anche i nomi di tutte le persone che lo hanno sostenuto nel circondario crotonese durante le competizioni elettorali, di non aver mai né chiesto, né ricevuto alcun appoggio da associazioni criminali, potendo contare, invece, sui molti voti di tanti sostenitori che lo hanno sempre apprezzato e stimato durante la sua lunga attività politica”.
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