di ANTONIO ARGIRO'*
“L’economia è stremata: molti settori sono fermi e chi è ripartito si trova in condizioni difficili” sono queste parole di Silvio Berlusconi che dovrebbero stimolare non solo e soltanto il Governo M5S e PD, ma anche quelle Regioni governate dalla sua parte politica.
L’annunciazione di imminenti risorse a favore di imprenditori e professionisti è diventata un puro slogan, che ricorda la gag del Trio la Smorfia del mitico Massimo Troisi, e serve soltanto per sedare gli animi di quanti quotidianamente leggono di bandi e decreti ad hoc.
Mai si era vista tanta attività mediatica che, di fatto, non si concretizza nell’immediato e che rimanda e dilata i tempi in maniera eccessiva, mentre urge liquidità per il mondo imprenditoriale e professionale Calabrese.
In attesa della maxi-manovra del Governo centrale, senza giri di parole, si richiedono atti concreti da parte della nostra Regione che, nel bene e nel male, è l’unica fonte di sostentamento reale delle nostre popolazioni.
Per contenere la falla economica della pandemia, che si è abbattuta come uno tsunami su tutto il territorio nazionale, qui da noi con implicazioni meno devastanti dal punto di vista sanitario, ma maggiori dal punto economico e sociale, le imprese richiedono risorse pronte da dirottare per la ripresa delle loro attività che, con grandi sacrifici, tanti operatori stanno cercando di mantenere.
Le risorse pari a 150 milioni di euro, di cui alla delibera di G. R. del 01/04/2020, non trovano reale concretezza e immediatezza, ma si comunicano con frasi tipo “Siamo stati i primi a stanziare così tanti soldi per fare fronte alle urgenze” si stanno rilevando un vero e proprio pesce d’Aprile .
Certo non è semplice, ma le polemiche sulla riapertura sembrano prevalere sulla tempestività dei provvedimenti. Magari si dichiara che la “delinquenza è pronta ad approfittare” ma i finanziamenti ancora oggi non vedono la luce. Ritardi storici, sembrano accanirsi come sempre, giacché anche i numeri ci condannano, mentre le Regioni del Centro Nord finanziano il 70% degli interventi con risorse proprie, a Sud il 68% delle misure è coperto da fondi UE. Anche questo spiega i ritardi accumulati e replicano i soliti problemi tra Governo e Regioni. Qui da noi si attende la stagione turistica per avviare il rilancio della Calabria anche dal punto di vista ambientale, culturale ed economico, e di conseguenza richiedono liquidità, ma anche idee e programmi che stentiamo a leggere, considerando che siamo ancora in attesa delle linee programmatiche del Governo Regionale. E, questo, non è solo coronavirus! Se si ama questa terra, ricordatevi che non abbiamo più tempo e per essa bisogna lottare e primeggiare con un animo diverso dal passato.
*già Vice Sindaco di Catanzaro
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