Fase 2. Il manager Munafò, ex consulente della Regione: "Il turismo di prossimità salverà la Calabria. Non perderà quanto le altre regioni"

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Antonio Adalberto Munafò
  15 maggio 2020 13:08

C'è apprensione, è innegabile, soprattutto da parte di commercianti, titolari di strutture ricettive ed imprenditori turistici, rispetto alla stagione estiva 2020, nell'anno segnato dalla pandemia globale che, inevitabilmente, si tramuta in crisi economica globale. Chi è a rischio? Chi non lo è? Ci sono motivi per sperare? Per qualcuno sì.

La Calabria, con il suo solito discreto carico di turismo anche di prossimità - cioè fatto di visitatori provenienti da aree vicine - potrebbe sopravvivere economicamente meglio rispetto ad altre regioni a questa pandemia economica. A sostenerlo è il manager Antonio Adalberto Munafò, già consulente per il Turismo del gruppo di Emma Marcegaglia ed ex consulente per l'Assessorato al Turismo della Regione Calabria, dal 2002 al 2013.

"Il nostro settore è letteralmente in ginocchio e questa volta non sarà facile rialzarsi. Questa pandemia oltre che uccidere decine di miglia di innocenti ha dato il colpo di grazia ad un’economia che già versava in difficili condizioni. Tutte le nostre località, le città d’arte, le zone balneari, i laghi hanno pagato un prezzo alto e facevano il pieno di turisti da tutto il mondo", asserisce Munafò. "Venendo alla Calabria, invece, ritengo che rispetto ad altre località italiane subirà una flessione inferiore. Nonostante i tanti sforzi e nonostante alcune località ed alcune singole strutture, che fanno brillante eccezione, non si è ancora riusciti a destagionalizzare i flussi turistici verso la Calabria. Nella grande maggioranza dei casi il grosso del flusso turistico riguarda i mesi di luglio ed agosto ed il vero pienone si fa nel periodo che va dal primo al venti agosto", continua il manager.
 
 
"La Calabria vive di turismo di prossimità, ossia proveniente dalle regioni immediatamente vicine come Campania, Puglia, Sicilia e Lazio. Molto vivace è anche il turismo interno soprattutto grazie alle seconde case che si riempiono creando un bel giro d'affari molto importante per l’economia locale. Cosenza, Vibo, Catanzaro, Castrovillari, Reggio ed altre belle cittadine pur non essendo metropoli garantiscono però flussi costanti e sicuri. Da oggi alla metà luglio mancano ancora due mesi e sono certo che difficilmente la mascherina ed altre limitazioni possano portare i campani, i pugliesi e i siciliani a rinunciare al loro splendido mare preferito. La Calabria è economica anche in alta stagione. Gli operatori del settore hanno capacità straordinarie". 
 
Insomma, un messaggio che, forse, per certi versi lascia auspicare che, nonostante la pandemia globale, la paura, le difficoltà, le limitazioni, la Calabria possa comunque prendersi, in sicurezza, la sua buona dose di turismo stagionale o, almeno, quanto basta per superare il momento più difficile e sperare, ad emergenza conclusa, di puntare ad una crescita sempre maggiore.

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