L’istituzione della Direzione Centrale della Polizia di Stato per la tutela informatica e cibernetica, avvenuta con il decreto legge nr. 34/2020 (c.d. “decreto rilancio”) appena approvato per dare avvio alla FASE 2 dell’emergenza COVID-19, è un risultato importante, strategico e indispensabile per dare la necessaria dignità organizzativa ed operativa a questo asset fondamentale della lotta al crimine informatico e per garantire la salvaguardia e l’integrità delle infrastrutture strategiche, non dimeno una maggiore sicurezza dei cittadini. Un obiettivo, da tempo rivendicato dal SIULP come elemento strategico e centrale per ammodernare questo settore, delicato e di altissimo livello tecnico grazie alle altissime professionalità che vi operano e che colloca la nostra Polizia delle Telecomunicazione tra le migliori al mondo, ritenuto indispensabile per affrontare le nuove e più complesse sfide al crimine organizzato e non come l’attuale momento di emergenza ci ha dimostrato.
Infatti, se si è registrato un forte calo delle attività criminali pari a circa il 65/70% in generale e sino all’80% per alcuni delitti, è stato parimenti riscontrato come i reati consumati tramite il Web, sono aumentati in modo esponenziale con una chiara tendenza ad aumentare ancora di più nell’immediato futuro. Ecco perché esprimo un plauso per questo risultato e all’impegno del Capo della Polizia. Giacché non solo ha saputo cogliere le indicazioni che provenivano dalle donne e dagli uomini che operano nel Servizio della Polizia delle Telecomunicazioni circa questa necessità per aumentare le
potenzialità nella lotta al crimine informatico, ma anche perché ha sostenuto questo progetto sino al traguardo odierno.
È quanto afferma Felice ROMANO, Segretario generale del SIULP nel commentare l’approvazione della creazione della Direzione Centrale per la tutela informatica e cibernetica contenuta nel decreto rilancio. La criminalità informatica, e la pericolosità che essa rappresenta non solo per la sicurezza dei singoli cittadini, per le imprese e per ogni attività economica, oltre che per le infrastrutture strategiche del sistema paese, sottolinea Romano, è la nuova e più insidiosa sfida con cui si dovranno misurare tutte le democrazie moderne per continuare a garantire un sereno e prospero vivere civile in piena sicurezza. Perché solo attraverso il potenziamento della struttura deputata in via esclusiva a combattere la criminalità informatica, dai reati più deprecabili, come la pedopornografia, a quelli più comuni e odiosi, quali le truffe on line o il furto di identità, sarà possibile affermare il primato dello Stato su quello dell’antistato.
E questa sfida, conclude il leader del SIULP, non può che avvenire garantendo il binomio sicurezza e libertà, per il SIULP inscindibile, che rappresentano le due facce della stessa medaglia a cui ogni democrazia avanzata non può e non deve rinunciare. Sono certo che la nuova struttura consentirà sia di potenziare le capacità offensive nella lotta a questa criminalità, sia la percezione di libertà di tutti i cittadini, come soggetti singoli o come operatori economici.
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