"Non ritiro l'ordinanza perché sono sicura che il Governo fra una settimana farà un Dpcm uguale a questo mio provvedimento". Lo ha detto Jole Santelli, presidente della Regione Calabria, a "Diritto e Rovescio" su Retequattro. "Ricordo che all'inizio della fase 1 di questa epidemia feci un'ordinanza per chiudere le scuole. Venni minacciata perché sarebbe stata impugnata; quattro giorni dopo il Governo ha chiuso le scuole". "Credo che con il Governo - ha aggiunto Santelli - bisognerà valutare assieme come gestire la fase 2. Nella prima la salute è stata prioritaria e abbiamo tutti seguito e chiesto norme unitarie alle quali ci siamo adeguati e la mia è stata una delle Regioni che ha assunto un atteggiamento più rigido nell' applicazione delle norme. Ora siamo nella fase 2 che è diversa, perché diverso è il problema del contagio all'interno del Paese e diverse le situazioni economiche. La richiesta: il governo faccia la cornice generale delle norme, spieghi le precauzioni, ma il dettaglio lo lasci gestire a chi sta sul territorio".
"Mi crea molto più pericolo una terza ondata di ritorno da zone fortemente contagiate che due tavoli che ho aggiunto in quei ristoranti che non ho aperto io, ma che ha aperto il Governo. Chiedo: il Governo faccia il Governo e ci aiuti a gestire questa cosa", ha continuato Jole Santelli. "Il problema che abbiamo avuto e che abbiamo dovuto gestire come Calabria sono stati i contagi di ritorno a seguito di due ondate. Purtroppo il Governo, nell'ultimo Dpcm, invitando chiunque a tornare nella propria residenza, domicilio, abitazione, sta creando il terzo esodo. Per parte mia ho assunto delle decisioni rigidissime e i calabresi sono stati serissimi nel rispettare le regole. Saranno serissimi nel rispettare le piccole libertà che gli stiamo restituendo. Certo mi preoccupano i treni stracolmi in arrivo da lunedì. Ho parlato con il Governo e con i ministri. Ho chiesto e chiedo aiuto non in contrapposizione, ma a livello istituzionale".
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