Favori e assunzioni fittizie alla piscina di Catanzaro, 3 indagati (I NOMI)

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La Corte d' Appello di Catanzaro
  14 luglio 2020 09:34

Traffico di influenze illecite. Con questa accusa la Procura della Repubblica di Catanzaro ha chiuso le indagini nei confronti dell’ex assessore allo sport di Catanzaro, Giampaolo Mungo (difeso dagli avvocati Giuseppe Pitaro e Vittorio Ranieri), Antonio Lagonia e Salvatore Veraldi (difeso dall’avvocato Antonello Talerico). 

La vicenda finita nel mirino del sostituto procuratore Graziella Viscomi è quella della piscina comunale del capoluogo, luogo in cui si sarebbe verificato l’accordo tra Mungo, Lagonia e Veraldi. 

Siamo tra il 2014 e il 2016 e Mungo, secondo il pm, avrebbe sfruttato e vantato relazioni tra Comune di Catanzaro e nell’azienda municipalizzata “Catanzaro Servizi” per farsi promettere ed effettivamente dare diverse utilità da Antonio Lagonia, responsabile dell’associazione sportiva “Catanzaro Nuoto”.

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In cambio, ci sarebbe stata l’assunzione (ritenuta fittizia) di Salvatore Veraldi, all’epoca dei fatti fidanzato con la figlia dell’ex assessore. Secondo la Procura, inoltre, Mungo avrebbe chiesto anche l’assunzione proprio della figlia. 

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Ora i tre indagati e gli avvocati nei prossimi 20 giorni potranno depositare atti, memorie, chiedere di essere interrogati per ribaltare le accuse e dimostrare come il castello accusatorio sia infondato o da rivedere. 

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