Federico Buffa emoziona il Politeama: platea assuefatta dalle narrazioni dello storyteller

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Buffa sul palco del Politeama
  27 ottobre 2024 13:37

Unica data in Calabria per lo storyteller Federico Buffa. Il giornalista e telecronista sportivo italiano, capace di raccontare lo sport attraverso la storia, è stato il protagonista di una serata a dir poco entusiasmante ed emozionante sul palco del Politeama di Catanzaro nell'ambito del ricco cartellone di eventi della XXI edizione del Festival d'Autunno, la kermesse ideata e diretta da Antonietta Santacroce.

La milonga del Fútbol" il titolo dello spettacolo che vede al centro tre leggende del calcio argentino e mondiale, che si intrecciano con la storia del calcio italiano.

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Ad inizio Novecento sono tantissime le famiglie italiane che salpano dal porto di Genova per andare a trovare fortuna in Argentina.  Su una nave, il Mendoza, c’è anche la famiglia Cesarini da Senigallia, in particolare seduto su un sedile scomodo ed angusto, c’è il piccolo Renato, colui che darà il suo nome “a un pezzetto di Tempo”. Infatti, è con lui che, negli anni 30, nasce l’espressione “Zona Cesarini”, per definire un gol segnato negli ultimi minuti di una partita e che, oggi, ha superato  l’ ambito sportivo e viene   utilizzato per indicare qualcosa fatto all’ultimo momento. Renato Cesarini, giocò nella Juventus dal 1929 al 1935. Vinse cinque scudetti consecutivi. Impensabile per quei tempi. Grazie a Cesarini arrivò a Torino un altro grande argentino di origini italiane, Enrique Omar Sívori,  El Cabezón”,  uno dei più forti giocatori della storia del calcio. L’uomo dei gol impossibili e primo italiano a vincere il pallone d’oro. Un genio, che aveva fatto la fortuna del River Plate e che farà vincere alla Juventus altri tre scudetti, tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Finirà la carriera a Napoli, dove grazie a lui, arriverà 16 anni dopo, il mito, “El Pelusa”, Diego Armando Maradona. Era il 1978, quando un giovane Maradona venne escluso dai convocati per il mondiale. «Escuchame pibe…», dirà Maradona a Sivori, il quale prontamente gli risponderà «Diventerai un campione, perché nel tuo cuore hai la verità profonda del fútbol».

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Buffa, seguendo un immaginario fil rouge, ci racconta la storia di tre uomini che condividono le stesse origini. Tre nomi che hanno emozionato intere generazioni di appassionati del “fútbol”.

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Buffa ci racconta che se gli inglesi hanno inventato il calcio, la passione per questo sport è nato in Argentina. Noi questo amore lo sentiamo grazie alle note del maestro Alessandro Nidi e alla voce ai passi di tango, costantemente presente nel racconto, di Mascia Foschi. Buffa ci fa ridere, quando avvicinandosi al pubblico, guarda una spettatrice e.. “Signora, adesso finalmente sa cosa è questa benedetta Zona Cesarini”. Ci fa commuovere, mentre narra quasi in silenzio, le ultime ore di vita del più grande di sempre, facendo scorrere fotografie in bianco e nero, che ci conducono a quell’ Argentina - Inghilterra del 1986 in Messico e ad uno dei gol più belli della storia del calcio. Siempre Maradona! ¡Genio! ¡Genio! ¡Genio! ta-ta-ta-ta-ta-ta... Goooooool... Gooooool... ¡Quiero llorar! E infatti piangiamo tutti.

V.M.

IL CAVATORE D'ARGENTO

A precedere l'avvio della serata, l'intervento sul palco del direttore artistico del Festival d'Autunno, Antonietta Santacroce, raggiunta subito dopo dal sindaco della città di Catanzaro, Nicola Fiorita e dai maestri orafi Michele e Antonio Affidato, padre e figlio a capo di una azienda divenuta nel tempo orgoglio per l'intera regione, grazie alle opere che realizza per manifestazioni, eventi ed appuntamenti di levatura nazionale ed internazionale. 

Nel corso della serata è stato così consegnata una delle ultime opere che portano la firma di Affidato: il Cavatore d'Argento. Una triplice copia consegnata alla direttrice della kermesse, al primo cittadino ed al giornalista Buffa. 

"Un simbolo identitario della città di Catanzaro che riceverà ogni artista" ha specificato Affidato. "È bello che i nostri luoghi si conoscano sempre di più anche attraverso queste manifestazioni e attraverso l’arte. Come azienda - ha aggiunto - questa è un’iniziativa che attuiamo da tempo in più luoghi della Calabria: abbiamo realizzato la Colonna di Capo Colonna, il Faro di Mormanno, i Bronzi di Reggio, il Santuario di Santa Maria di Tropea e tante altre opere che hanno il fine non solo di rappresentare la nostra arte ma anche i nostri luoghi, la nostra storia e la nostra bellezza".

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