Felice Caristo: "Il rompicapo della data delle nuove elezioni"

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Felice Caristo
  25 ottobre 2020 17:32

di FELICE CARISTO

Il prossimo 10 Novembre è stato convocato il Consiglio Regionale.

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Sarà l’ultima seduta di questa legislatura regionale, ma nella nostra amata ma complicata terra di Calabria anche quello che sembra lineare è sempre soggetto ad interpretazioni e congetture.

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I Consiglieri Regionali proprio in questi giorni sembrano  non rassegnarsi nel presentare interrogazioni e ordini del giorno.

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Il rompicapo della data, la convocazione per il 10 Novembre, in linea con le prescrizioni di legge in base alle quali la seduta deve essere convocata entro dieci giorni per la presa d’atto del decesso del Presidente della Giunta.

Non fissa un termine entro il quale deve celebrarsi il Consiglio un vulnus della normativa, paradossalmente è un’ipotesi di scuola, la Conferenza dei Capigruppo poteva fissare per una data dilatata nel tempo il giorno del Consiglio.

Il punto focale è che se la legislatura si è conclusa, in teoria la seduta dovrebbe esclusivamente procedere alla presa d’atto della fine della legislatura.

In vece la seduta ha un ordine del giorno con più punti da analizzare e da porre a discussione e votazione.

Dieci punti, solo all’ultimo punto figura la presa d’atto della morte della Presidente Santelli.

Il primo punto riguarda la proposta di modifica della legge elettorale regionale con l’inserimento della parità di genere.

Con una sintesi trovata tra tutta una serie di proposte in materia.

Su questo punto non ci sono anomalie perché la proposta non comporta obblighi di spesa, ben diverso sono i punti dal 2 al 8, che intervengono sulla variazione di Fondi del Piano operativo Regionale per una cifra complessiva di 500 milioni di euro.

Quindi con la discussione e l’ approvazione di questi provvedimenti il confine tra l’ordinaria amministrazione e l’esercizio dei pieni poteri è molto incerto.

Molto probabilmente ci sarà la necessità di riaggiornarsi ad un’altra seduta, di fatto proiettando la celebrazione delle elezioni alla primavera del 2021.

Ai posteri l’ardua Sentenza.

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