Fermato con 161 chili di droga nel Reggino, la Cassazione rinvia alla Corte d'Appello

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La Suprema Corte di Cassazione

Disposta nuova valutazione sull’aggravante dell’ingente quantitativo

  05 febbraio 2025 16:08

La Corte Suprema di Cassazione, con decisione definitiva adottata il 4 febbraio 2025, ha annullato la sentenza della Corte d’Appello di Reggio Calabria del 6 febbraio 2024 in relazione alla contestazione dell’aggravante dell’ingente quantitativo ex art. 80, comma 2, D.P.R. n. 309/90, rinviando per un nuovo giudizio sul punto ad altra sezione della stessa Corte d’Appello.

La vicenda trae origine dall’arresto di Raffaele Demasi, avvenuto l’8 ottobre 2015 a Laureana di Borrello, in provincia di Reggio Calabria. Il Demasi era stato individuato e fermato dai Carabinieri a seguito di un inseguimento iniziato nei pressi di Monsoreto, dopo il rinvenimento di un furgone contenente circa 161 kg di marijuana. L’indagine aveva portato all’arresto del soggetto e al successivo sequestro della sostanza rinvenuta.

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Nel giudizio di primo grado il GUP presso il Tribunale di Palmi aveva condannato il Demasi a 4 anni di reclusione, riconoscendo la sussistenza dell’aggravante dell’ingente quantitativo. La Corte d’Appello di Reggio Calabria, in seguito, pur riducendo la pena a 3 anni di reclusione, aveva confermato la sussistenza della suddetta aggravante.

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A seguito di ricorso presentato dall’Avv. Davide Vigna, difensore del Demasi, la Corte di Cassazione ha riconosciuto l’illogicità dei criteri di calcolo adottati per determinare il quantitativo di principio attivo rinvenibile nella piantagione sequestrata. Tale profilo critico ha portato alla decisione di annullare la sentenza d’Appello in relazione all’aggravante impugnata, disponendo un nuovo esame della questione.

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Si attende ora il nuovo giudizio della Corte d’Appello, che dovrà riesaminare la sussistenza dell’aggravante dell’ingente quantitativo sulla base delle indicazioni fornite dalla Suprema Corte.

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