di FRANCESCA FROIO
“Un romanzo dedicato al cuore, capace di arrivare dritto al cuore” un gioco di parole che descrive il pensiero condiviso dai numerosi lettori di “Cento battiti. Augh!” di Gianluca Santise, il libro presentato ieri durante il secondo appuntamento con la rassegna letteraria Blu d’autore, tenutasi presso il lido Faro Blu a Sellia Marina.
Dopo il successo dello scorso venerdì con la presentazione di “Il giorno e la notte. I Ritmi dell’anima” di Tullio Barni, anche “Cento battiti” ha saputo coinvolgere e trasportare i presenti all’interno di quello che Gabriele Rubino, giornalista e moderatore della serata ha definito “un vero e proprio viaggio negli animi, nelle emozioni e nello spazio, capace di mostrare al lettore quanto di magico si celi dietro ad un qualcosa di apparentemente tecnico come un trapianto di cuore”.
Protagonista principale appunto un cuore, destinato a battere in due mondi distanti ma inconsapevolmente inseparabili perché legati da una continuità speciale che si ritrova dentro ad un solo battito, dentro a quel cuore appartenente a Joey ma anche a Bill. E poi ancora profumi di terre lontane, storie di legami profondi, domande che cercano inesorabili risposte.
Che sentimenti si provano a prendere un muscolo nel petto di una persona e immaginarlo poi in un'altra?
“Questa è la chiave proprio di tutto il romanzo sostanzialmente ed è anche la chiave del nostro lavoro alla fine- ha risposto così l’autore- perché c'è molto di poetico in tutto questo, c'è molto anche di metafisico. È vero che il trapianto è smontare il cuore da una persona e rimontarlo da un'altra parte, però il cuore, come voi sapete, per noi tutti è il centro di qualunque cosa, il centro di emozioni, di sentimenti, è il centro della gioia ma alle volte anche della rabbia e della tristezza”.
“Il cuore riparte quando ci si arrabbia, quando ci si innamora e batte batte forte, quindi andare a prendere il cuore di una persona e metterlo nel corpo di un’altra fa effetto anche per me che sono un cardiochirurgo, e che so perfettamente che quello è un muscolo”.
Un Romanzo, dunque, nato da una serie di emozioni provate dallo stesso autore che tocca quotidianamente con mano la sensazione di quanto fondamentale siano le seconde possibilità, quelle seconde possibilità che hanno qualcosa di paradossale, la fine della vita di qualcuno che per qualcun altro rappresenta invece un nuovo inizio.
Durante l’incontro, intervallato dalla lettura di alcuni passi del libro, tanti sono stati gli interventi da parte dei presenti, relativi al romanzo ma anche alle tematiche che esso stesso sviscera, come l’importanza del donare e quel desiderio inevitabile, così come irrealizzabile, di conoscere le identità protagoniste di ogni trapianto ed ancora l’evoluzione della medicina, di quella medicina che diventa al contempo sfida e speranza.
Un plauso all’autore per l’attualità della tematica è giunto anche dal professor Barni, che nel suo intervento ha sottolineato con quanta precisione e trasporto Santise abbia saputo raccontare di quell’organo che fotografa le nostre più intime sensazioni, la vera essenza di noi stessi. “Un libro che mostra quanto, anche dopo la morte, sia possibile tornare a vivere, magari una vita diversa, come ha fatto questo donatore che nel suo vivere così dissoluto è tornato a nuova vita attraverso un gesto elevato, ridare la stessa a qualcun altro, una metafora che spiega come una qualsiasi persona possa assolutamente tornare a cambiare”.
Un altro successo dunque per la rassegna “Blu d’autore” che si chiuderà venerdì 9 agosto, sempre presso il lido Faro Blu, con la presentazione del libro “L’uomo dei tulipani- Alter Ego” di Elia Bannelli.
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