Festival d'Autunno: con Bocci, Debernardis e Binetti tra le pagine di diario di Lucio Dalla

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images Festival d'Autunno: con Bocci, Debernardis e Binetti tra le pagine di diario di Lucio Dalla

  27 ottobre 2024 14:28

di VITTORIO PIO

  Un sabato pomeriggio rischiarato dai bagliori di "4/3/1943.... Lucio Dalla!" una riflessione sull'opera di Lucio Dalla secondo l'attore Cesare Bocci e i musicisti Rocco Debernardis (clarinetto) e Leo Binetti (pianoforte), entrambi in quota all’ensemble Mercadante al museo Marca nell'ambito del cartellone del Festival d'Autunno. Lucio Dalla ha raccontato per oltre quarant'anni la società italiana sia attraverso dischi politici e intensi, sia attraverso composizioni goliardiche e irriverenti, riuscendo sempre a coniugare testi e note di qualità insuperabile.

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Bocci lo ha raccontato evitando abilmente una sovrapposizione canora mentre i due compagni in musica sottraevano sino all'essenziale quelle melodie così belle e nel cuore di tutti come "La sera dei miracoli", "Anna e Marco", “L'anno che verrà", "Com'è profondo il mare". Sullo sfondo le immagini di grandi fotografi che hanno saputo racchiudere l'anima di Lucio in alcuni scatti iconici, mentre Bocci narrava di come tutto fosse iniziato, della infanzia con la presenza della mamma Iole, ai suoi incontri cruciali con produttori e musicisti (estremamente produttivo quello con Ron), di come da autore Lucio badasse inizialmente solo delle musiche, per poi sviluppare un talento superiore anche paroliere e autore dei suoi testi, della semplicità, dell'intuizione di un attimo capace di innescare canzoni e personaggi, magari osservando due ragazzi protesi verso il bancone di un bar, quelli che poi sono diventati “Anna e Marco”.

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E poi il successo, gli album spesso centrati su Bologna, la sua passione per il mare e la struggente “Caruso”, qui Cesare Bocci ha regalato un'intensa lettura dei primi versi del brano, con un surplus emotivo discendente dalla sua abilità interpretativa, che ha incantato una platea attenta e consapevole per la soddisfazione legittima del direttore artistico Antonietta Santacroce: "Si è trattato di un commovente viaggio tra le pagine di diario di Lucio Dalla con la carismatica interpretazione di Cesare Bocci. La storia d'Italia degli ultimi decenni degli anni '90 attraverso i suoi occhi, sentimenti, emozioni e una musica rimasta nel cuore di tutti."

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