Festival d'Autunno, Gianfranco Valenti: "Per fare radio bisogna essere inclusivi, non esclusivi"

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Davide Lamanna, Gianfranco Valenti, Antonietta Santacroce
  23 ottobre 2019 22:32

di CLAUDIA FISCILETTI

La radio è considerata quasi una vittima della televisione e del web, si pensa che essa sia stata fagocitata dai nuovi mezzi di comunicazione senza alcuna possibilità di rinascita. Niente di più sbagliato. La radio è un media immortale che ha saputo rinnovarsi comprendendo i cambiamenti sociali.

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 “Il ritorno della radio parlata” è il titolo dell’incontro del Festival d’Autunno che si è tenuto questo pomeriggio al Museo del Rock di Catanzaro e, ad esporre le sue opinioni riguardo la longevità e contemporaneità del mezzo di comunicazione è stato un ospite d’eccellenza: Gianfranco Valenti. Autore, conduttore di Rai Radio 2 e docente di “Tecniche dell’intrattenimento radiofonico” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Valenti ha raccontato com’è nata la sua passione per la radio e l’inizio della sua carriera che è partita proprio da una radio locale, di Soverato, “Radio Valentina”, il cui direttore era Frank Teti.

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Non poteva mancare il direttore artistico del Festival d’Autunno, Antonietta Santacroce, che ha riservato solo ottime parole all’ospite della serata, definendolo un professionista, «una persona che costruisce, non distrugge» e «un catanzarese che ce l’ha fatta».

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L’incontro, moderato dal giornalista Davide Lamanna, è stato impostato come una “chiacchierata condivisa” durante cui gli storici speaker delle radio locali sono intervenuti, interagendo con lo stesso Valenti e raccontando la radio dal loro punto di vista, dunque hanno preso la parola importanti voci del panorama radiofonico come Mimmo Macario, Pino Chiarella e Frank Teti. Proprio l’importanza delle radio locali è stato un tema più volte affrontato e Valenti ha dato un’opinione su quella che secondo lui è la mission di queste radio, «Da una parte hanno il compito di conservare, dal momento che sono composte da personalità che ne hanno fatto la storia, dall’altra però devono tentare di portare in radio i giovani ed insegnare loro questo mestiere». E rivolgendosi proprio ai giovani, da loro un consiglio: «Per essere freschi bisogna proporre e fare qualcosa che abbraccia tutti. Essere inclusivi e non esclusivi». Va avanti poi, raccontando il suo incontro con Renzo Arbore, che ormai è un amico a cui chiede consiglio, e con Claudio Baglioni, con cui ha scritto un libro.

Si apre anche una parentesi sulla trasmissione più recente di Gianfranco Valenti che ha co-condotto con Silvia Salemi, “Che spettacolo”. Una trasmissione che all’inizio lo speaker aveva pensato di condurre con altri suoi due amici ma che poi, inaspettatamente, ha condiviso con la Salemi. «Seppur lavorare in coppia è sempre complicato -ha raccontato Valenti- è stata una grande esperienza». In futuro ha in programma di continuare la trasmissione con la Salemi e si augura di fare anche qualcosa di più, qualcosa di diverso, che possa migliorarlo.

Gli appuntamenti con il Festival d’Autunno proseguiranno il 31 ottobre con l’attesissimo concerto di Cristiano De Andrè al Teatro Politeama, che renderà omaggio alla produzione musicale del padre, con particolare attenzione a “Storia di un impiegato”.

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