Festival d'Autunno, la scrittrice catanzarese Maria Primerano omaggia la musica napoletana del ‘700

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  03 novembre 2024 18:47

Non una semplice presentazione di libro, ma una serata insolita, brillante, accattivante, quella offerta dalla cardiologa, scrittrice e musicista Maria Primerano, affabulatrice non comune e dalla frizzante ironia, al Festival d'Autunno nella piccola chiesa del centro storico di Catanzaro, la Chiesa di Sant’Angelo. L’argomento da trattare è la musica napoletana del ‘700 e la Primerano presenta il suo libro: Pergolesi anima scurdata opera buffa, Helicon Edizioni, un testo pluripremiato e collocato nelle più prestigiose biblioteche del mondo, che ruota intorno alla vita di Giovan Battista Pergolesi, musicista sfortunato, vissuto e formatosi a Napoli nel Conservatorio dei poveri di Gesù Cristo, morto di tubercolosi alla sola età di 26 anni e gettato in una fossa comune sotto la Cattedrale di Pozzuoli.

L’incipit del testo nella serata è ad opera della stessa autrice, che ha voluto, durante tutta la presentazione, anche la diffusione sonora dello Stabat Mater, celeberrima musica  pergolesiana, per arricchire di suggestione l’atmosfera. “Sono un’anima inquieta, sono un soffio del vento”, recita il testo, e celebra in pratica il ritorno dell’anima del Pergolesi dal mondo dei morti, grazie ai suffragi, alle preghiere, ai ceri, alle candele, che gli sono offerti dalle anime dei buoni rimasti sulla terra.

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Molto interesse e molta curiosità suscita da subito l’argomento. Maria Primerano, sollecitata anche dalle domande di Tonia Santacroce, madrina del Festival, intrattiene, quindi, sui luoghi della religiosità napoletana, come il Cimitero delle Fontanelle, un ex-ossario che in Napoli si sviluppa per più di 3000 mq., contiene i resti di un numero imprecisato di persone e si trova nel rione Sanità, uno dei quartieri più ricchi di storia della tradizione partenopea. Il cimitero è noto, infatti, perché qui si svolgeva il rito delle anime pezzentelle, ossia l'adozione e la cura, da parte di un napoletano, del cranio di un'anima abbandonata, detto appunto capuzzella o anima scurdata o anima pezzentella, in cambio di protezione, così come avviene con il cranio di Pergolesi, che, nella finzione letteraria dell’autrice, viene adottato da Don Lollò, il parroco della Cattedrale nei cui sotterranei il musicista è stato realmente sepolto, e dalla sua perpetua Carmelina. 

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Ma il momento cruciale della serata è proprio la presentazione dello scarabattolo posto dalla Primerano sopra l’altare, che custodisce detta capuzzella, circondata da rose bianche, bigliettini con la richiesta di grazie, pure ingentilita da un lungo velo da sposa, offerto, per la finzione scenica, da chi aspetta ancora l’anima gemella e non l’ha invece incontrata.
Maria Primerano sorride e si diverte molto nel presentare il suo libro, ove si incontrano personaggi diversi come Raimondo di Sangro, il principe che faceva paura, la Marchesina Spinelli, … e poi, dice l’autrice, c’è sempre una storia d’amore tra un curato, in questo caso Don Lollo’, e la sua perpetua, Carmelina.

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Il pomeriggio, conclusosi brillantemente col plauso del numeroso pubblico intervenuto, ha lasciato traccia sui social dove qualcuno ha scritto: “Ci vorrebbero più serate come questa, ma si procede, grazie alla scrittrice Maria Primerano (cardiologa dell'azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio, valente pianista e giornalista). Creatività, originalità, straordinaria suggestione. Nella cornice della piccola, ma dolcissima chiesetta di S. Angelo, a Catanzaro. Atmosfera colma di magnetismo e fascino.
Sublime bellezza del narrare. Maria Primerano è una narratrice di talento con grandi capacità attoriali: la lettura delle sue stesse pagine che sembrano uscire dal suo cuore, oltre che dalla sua voce”, commenta Maria Palazzo, docente di lingua francese. Soverato.

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