Flavio Insinna mette in moto "La macchina della felicità" al Teatro Comunale di Catanzaro

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Flavio Insinna tra il pubblico durante "La macchina della felicità"
  26 ottobre 2019 10:21

di CLAUDIA FISCILETTI

Due ore di ricreazione. Si, ricreazione. Quella che da bambini ci salvava non solo dalle interrogazioni a scuola, ma anche dalla noia o da una lezione spiegata male. Un suono di felicità che è la linea guida dello spettacolo “La macchina della felicità” di Flavio Insinna, che ieri sera ha dato il via alla stagione catanzarese di AMA Calabria, al Teatro Comunale.

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«Chi di voi è felice? Chi è felice alzi la mano», Insinna inizia ponendo al pubblico questa domanda, dando vita ad una “ricreazione” fatta di ironia e, soprattutto, autoironia. Ed è proprio con il pubblico che l’attore e conduttore televisivo interagisce, non solo seguendo la scaletta ma anche improvvisando, regalando la sensazione di star parlando e scherzando con un amico di vecchia data, «Una felicità casereccia, una ‘nduja di felicità fatta tra di noi». Insinna, infatti, sta raramente sul palco. Preferisce camminare tra i presenti, guardarli negli occhi, con quel suo animo gioviale in grado di infondere gioia.

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Più volte fa riferimento alla sua “sicilianità”, ereditata dal padre, e quindi comprende bene anche i calabresi e la Calabria, «voi avete il mare più bello del mondo, e io di mare me ne intendo». Il nome di Gigi Proietti torna spesso nei suoi sketch essendo Insinna diplomato al "Laboratorio di esercitazioni sceniche" diretto di Proietti a Roma. Durante lo spettacolo è accompagnato dalla Piccola Orchestra, composta da Martina Cori (voce), Vincenzo Presta (sax), Angelo Nigro (piano e keyboards), Filippo d’Allio (chitarre), Giuseppe Venezia (basso e contrabasso), Saverio Petruzzellis (batteria e percussioni).

Musica e comicità, “La macchina della felicità” è intrecciata all’omonimo romanzo scritto da Flavio Insinna, ed è uno spettacolo che tenta di regalare la ricetta per essere felici che viene svelata nella sua completezza alla fine, quando suona la campanella di fine ricreazione.

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