Fondi distratti per il format giornalistico con Oliverio: l'imprenditore Luchetti reclama il dissequestro dei suoi soldi

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images Fondi distratti per il format giornalistico con Oliverio: l'imprenditore Luchetti reclama il dissequestro dei suoi soldi
Mario Luchetti
  18 settembre 2019 17:00

di EDOARDO CORASANITI

Non ci sta Mauro Luchetti, indagato insieme al presidente della Regione Mario Oliverio all'interno del'operazione della Procura di Catanzaro che ha portato al sequestro preventivo di 95.475,02. Quest'ultima avrebbe fatto emergere ipotesi di peculato per l’utilizzazione di fondi pubblici destinati alla promozione turistica della Regione Calabria, impiegati per finanziare un evento giornalistico, svoltosi nel luglio 2018 a Spoleto, con finalità privatistiche di promozione politica.

Per questa ragione, tramite il suo legale Tatiana Minciarelli, ha presentato il ricorso al Tribunale della Libertà. Obiettivo: ottenere la restituzione della somma sequestrata ad agosto scorso.

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L'operazione nasce nei confronti del presidente della Regione Calabria, Gerardo Mario Oliverio, e di Mauro Luchetti, legale rappresentante della “Hdrà” s.r.l., società con sede a Roma, operante nel settore della comunicazione e dell’organizzazione di eventi, indagati del delitto di peculato.

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La contestazione preliminare mossa agli indagati riguarda l’ipotesi di peculato per l’utilizzazione di oltre 95 mila euro di fondi pubblici, destinati alla promozione turistica della Regione Calabria, impiegati per finanziare un evento giornalistico, svoltosi nel luglio 2018 a Spoleto, con finalità privatistiche di promozione politica. 

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Le indagini, svolte dal gruppo tutela spesa pubblica del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Finanza di Catanzaro, avrebbero accertato che, con delibera della giunta regionale n. 244 del 14 giugno 2018, era stato rimodulato il piano di sviluppo turistico regionale, inserendo fra le attività finanziate “la partecipazione della Regione Calabria alla manifestazione festival dei due mondi in programma a Spoleto”.

I risultati delle indagini hanno consentito di ipotizzare che si sia dissimulato l’uso del denaro pubblico per finalità di promozione turistica, utilizzandolo, al contrario, per fini personalistici (la promozione del personaggio politico) e per il pagamento di tutti i costi sostenuti dal talk show che evidentemente avevano scopi diversi dalla promozione turistica della Regione Calabria.

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