Franco Caccia, dell'Asp di Catanzaro, eletto nel direttivo nazionale dell'Associazione Sociologi Italiani

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Franco Caccia
  19 ottobre 2019 00:33

Si è tenuta nei giorni scorsi l’assemblea nazionale dell’ASI- Associazione Sociologi Italiani, ente che raggruppa oltre 1000 professionisti impegnati nel settore pubblico e privato che punta a valorizzare una figura utilizzata in maniera difforme nel panorama nazionale.  Anche per queste motivazioni l’assemblea, tenutasi a Napoli il 12 ottobre u.s., è stata preceduta da un importante convegno dal titolo suggestivo “La Società dello sviluppo ed il lavoro possibile ”.  Con il coordinamento di Luigi Caramiello-docente di Sociologia all’università Federico II° di Napoli, si è sviluppato un articolato confronto scientifico cui ha partecipato anche il sociologo Franco Caccia, responsabile Servizi Sociali dell’ASP di Cz, con la presentazione della relazione dal titolo: Sviluppo locale, comunità attive e ruolo del Sociologo.

Partendo da un tema trasversale come il lavoro, argomento centrale perché tra quanti lo cercano, lo vuole cambiare o intendono lasciarlo, siamo di fronte ad un tema che interessa la maggioranza della popolazione,   Caccia ha evidenziato come i contenuti organizzativi del lavoro siano profondamente cambiati nel corso degli anni.  La competenza chiave richiesta oggi dalle organizzazioni è costituita dalla creatività, un bene prezioso che riguarda le singole persone ma anche i singoli ambiti territoriali.  In quest’ottica, secondo Franco Caccia, il ruolo del sociologo diventa fondamentale nella misura in cui, oltre a riportare dati e statistiche di fenomeni attuali e/o futuri, si cala nel ruolo specifico di produttore di conoscenze ed attivatore di collaborazioni tra gli attori presenti sul territorio. 

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Quando si parla di territorio si deve fare riferimento alla comunità, luogo di vita, di identità, spazio di collaborazione fra i cittadini. La comunità  rappresenta il contesto ideale in cui  promuovere una migliore qualità di vita grazie alla partecipazione attiva delle persone che sono soggetti capaci di esprimere non solo bisogni ma di offrire risorse preziose. Si pensi all’enorme patrimonio immateriale costituito da competenze, esperienze , passioni e motivazioni. Si tratta di beni immateriali facilmente attivabili  nei singoli quartieri e contesti abitativi del nostro territorio.  Durante il suo apprezzato intervento Franco Caccia ha riportato anche i contenuti dell’esperienza di cura a domicilio a persone non autosufficienti rivolta, nel periodo 2013-2018, ad oltre 600 famiglie residenti nel territorio dell’ASP di Catanzaro.  

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L’esperienza ha sperimentato un nuovo approccio alla cura in cui sono state  attivamente coinvolti soggetti diversi:  le persone non autosufficienti, il care-giver (familiare che cura) , le amministrazioni comunali, il volontariato e le scuole. Un nuovo modo, quindi,  di promuovere la salute del cittadino in cui il territorio di residenza diventa un importante alleato per un progetto di  salute come bene comune. È questo un filone di progettazione sociale e territoriale su cui, visto il progressivo invecchiamento della popolazione anche per i prossimi decenni, la continua riduzione delle risorse finanziarie pubbliche e l’indebolimento delle reti familiari, vi è urgenza di “nuovi saperi organizzativi” capaci di promuovere sistemi di cura personalizzati all’interno di Comunità rivitalizzate.

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E’ questa la sfida impegnativa del futuro e la figura del sociologo, secondo Franco Caccia, riveste un ruolo centrale nella costruzione delle politiche di welfare e del benessere di comunità dei prossimi decenni.  Alla fine del convegno, l’assemblea nazionale dell’ASI ha proceduto al rinnovo delle cariche statutarie ed il sociologo Franco Caccia, attualmente anche impegnato in politica con la carica di assessore alla Programmazione Turismo del Comune di Squillace,  è stato eletto nel direttivo nazionale con delega al welfare di comunità e sviluppo locale. Nel direttivo nazionale è stato chiamato anche il sociologo catanzarese Marco Pavone, già stretto collaboratore di Franco Caccia nella gestione del progetto di cura a domicilio di persone non autosufficienti ed altri progetti sociali innovativi attuati nel territorio della provincia di  Catanzaro. 

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