Restano in carcere Joselito e Michael Marras accusati dell'omicidio dei fratelli Massimiliano e Davide Mirabello.
Lo hanno deciso ieri, a tarda serata, i Giudici della I Sezione Penale della Corte di Cassazione a cui si erano appellati Joselito e Michael Marras, padre e figlio, già condannati in primo grado e poi in appello dai Giudici di Cagliari per l'assassinio dei due fratelli calabresi originari del Vibonese, alla pena di 20 anni.
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Rigettati i ricorsi presentati dai difensori di Joselito ( avv. Magliocchetti di Nuoro) e di Michael (avv. Goddi di Cagliari).
Le parti civili, presenti gli avvocati Sorbilli e Tallarico, e l'Associazione Penelope o.d.v. con l'avv. Spada, hanno ribadito la perfetta ricostruzione delle tesi accusatorie del primo e secondo grado.
L'avvocato Piscitelli, che ha seguito l'intero processo sin dall'inizio affiancando le sorelle delle vittime anche per Penelope Sardegna o.d.v ha sottolineato: "E' una giusta conclusione per un assassinio tanto efferato, non poteva esserci diversa decisione della Suprema Corte. Finalmente la promessa da me fatta a quei poveri corpi straziati quando in piena pandemia li ho accompagnati dopo l'autopsia in aeroporto per l'ultimo viaggio di ritorno verso la loro terra natia, è adempiuta. Ora le sorelle, la compagna, i figli e parenti tutti straziati dal dolore potranno iniziare il lungo percorso di elaborazione del lutto. Che Massimiliano e Davide possano ora riposare in pace. Andrò a conclusione di tutto a portare la mia solita rosa rossa sul luogo del ritrovamento a Dolianova".
Era il 9 febbraio 2020 quando Davide e Massimiliano, con moglie e figli, pranzano con alcuni amici nella casa di campagna. Poi, dopo pranzo, Davide esce per accompagnare il nipote da amici e rientra poi a casa. E' in un ultimo tratto di strada che si imbatte in Joselito Marras e nel figlio Michael, al rientro dal pascolo del gregge. Davide discute con padre e figlio, rientra a casa, chiama il fratello e insieme ripartono subito a bordo della loro Polo: con ogni probabilità volevano chiarire. A casa, lì, a Dolianova non rientreranno più.
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