Fratelli vibonesi uccisi in Sardegna: una traccia di sangue inchioda gli arrestati

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Davide e Massimiliano Mirabello
  20 marzo 2020 11:58

Una traccia di sangue sulla portiera di un'auto. 

È questa una delle prove regine che questa mattina hanno portato i carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Cagliari a fermare Joselito Marras, 57 anni, e il figlio Michael, di 27, accusati di aver ucciso il 9 febbraio scorso a Dolianova i fratelli di origine calabrese Massimiliano e Davide Mirabello, i cui corpi non sono mai stati trovati (LEGGI QUI).

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La traccia di sangue è stata riscontrata dai carabinieri sulla portiera lato guidatore della Fiat Panda sequestrata alla famiglia Marras pochi giorni dopo la scomparsa dei due fratelli. Il sangue è stato analizzato dagli specialisti del Ris. L'esito non ha lasciato dubbi: era di Davide Mirabello.

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Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, coordinati dal pm di Cagliari Gaetano Porcu, all'origine del duplice omicidio ci sarebbero vecchi attriti tra i due nuclei familiari, che hanno terreni confinanti. Indagini sono ancora in corso per identificare i soggetti che hanno favorito ed aiutato i Marras per occultare i cadaveri delle vittime.

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