“Nel tragico e difficile momento che il Paese ha dovuto fronteggiare a causa della pandemia, la Polizia italiana c’è stata, in ogni modo e in ogni luogo, dal suo Capo fino a tutti i suoi appartenenti, e ci sarà ancora in una maniera tutta speciale ma altrettanto doverosa questa sera, quando sarà reso un sentito omaggio a tutte le vittime di questa sciagura, compresi i tanti operatori in divisa che ancora una volta hanno pagato un alto tributo all’Italia, e un sincero ringraziamento a tutto il personale sanitario, migliaia di eroi quotidiani che, come i poliziotti, hanno accantonato la paura mettendosi incondizionatamente al servizio del bene comune e della salute pubblica”.
Così Valter Mazzetti, Segretario Generale della Federazione Fsp Polizia di Stato, che questa sera, alle 20.30 in piazza del Viminale, parteciperà alla cerimonia “Grazie a nome di tutti”, cui presenzierà anche il Presidente del Consiglio, Conte, il ministro dell’Interno, Lamorgese, e il Capo della Polizia, Gabrielli, che ha voluto questa iniziativa durante la quale la Banda musicale della Polizia di Stato e altri artisti famosi onoreranno la memoria dei tanti morti a causa del Covid19 e renderanno un omaggio a tutto il personale sanitario che “con straordinaria dedizione – hanno sottolineato dal Viminale - ha condotto una battaglia senza pari”.
“A questo ennesimo gesto d’amore, che conferma la sensibilità del prefetto Gabrielli ben nota a tutti, non potevamo mancare. Conosciamo profondamente gli sforzi e i sacrifici profusi da medici e infermieri in questi mesi – aggiunge Mazzetti – avendoli condivisi intimamente con loro, in un lavoro sinergico, silenzioso e instancabile, che ha unito camici bianchi e divise in una prova d’amore e generosità straordinaria. Una prova in cui a volte il camice e la divisa si sono sovrapposti nell’altrettanto valorosa figura dei medici della Polizia di Stato, che hanno contribuito in maniera esemplare a fronteggiare l’emergenza, ed a cui egualmente va il nostro ringraziamento più profondo. E i poliziotti italiani conoscono bene anche lo sgomento, il dolore e il dramma vissuto dalle tantissime vittime e dai loro familiari – conclude -, per essersi trovati al fianco di chi ha sofferto, e anche per aver pagato come Corpo il proprio tributo di vite umane. Ecco perché la nostra presenza stasera non solo è doverosa, ma è anche vissuta con il medesimo desiderio di unire, di donare, di condividere, che muove ogni giorno da 168 anni ogni singolo poliziotto italiano”.
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