Fusione degli ospedali di Catanzaro, Pileggi (Cara Catanzaro): "Si ascolti il grido di allarme dei medici del Pugliese e si trasformi in opportunità"

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images Fusione degli ospedali di Catanzaro, Pileggi (Cara Catanzaro): "Si ascolti il grido di allarme dei medici del Pugliese e si trasformi in opportunità"

  09 aprile 2022 11:10

di CLAUDIO PILEGGI*

 Abbiamo letto con attenzione le dichiarazioni dell’ex presidente del Consiglio Regionale, Domenico Tallini, sui grossi rischi che corre l’ospedale Pugliese dopo la legge regionale che integra lo stesso con il Policlinico Universitario. Anche il Comitato sorto tra i medici dello stesso Ospedale, conferma i medesimi rischi: il Pugliese verrà “fagocitato” dal Policlinico. Non si tratta quindi di integrazione, ma di “assorbimento”. Una legge assolutamente da rivedere quindi per dare dignità al nostro Ospedale regionale. Ma il rischio più grave è un altro: che il Pugliese venga spostato in quel di Germaneto, con la drammatica conseguenza di svuotare ulteriormente la parte centro-nord della città decretando così, definitivamente, la fine di ogni ulteriore speranza di rinascita e ripopolamento della parte storica della città. Sarebbe davvero un colpo mortale. Ricorderà Tallini, che quando era presidente del consiglio regionale, gli sottoponemmo, e ne discutemmo per oltre un’ora, un nostro progetto. Progetto di recente sottoposto anche al suo successore, Filippo Mancuso.  Un progetto pensato appunto per prevenire i danni di cui egli stesso parla.

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Riassumiamo il tutto premettendo che ci sono in effetti diversi aspetti da considerare: l’opportunità che il rapporto Policlinico-Ospedale diventi anche fisicamente agevole; la necessità che la parte centro nord della città non soffra, come dicevamo, ulteriormente per l'eventualità di un trasferimento dell'Ospedale; la necessità che il costruendo “Pendolo”, la tanto attesa metropolitana di superficie che dovrebbe collegare su rotaia il polo di Germaneto col resto della città, sia realmente sostenibile in termini di utilizzo degli utenti, rendendo qualsiasi tratta della stessa frequentata regolarmente dai viaggiatori, scongiurando così il rischio che i costi di gestione la rendino ben presto insostenibile.

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Per il nuovo Ospedale ci sarebbero già disponibili ben 160 milioni di euro, un’occasione da cogliere per ripensare l’intera città, dopo i tanti errori del passato che hanno causato la triste situazione attuale.

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E allora, visto che, come sottolineato, si pone il problema di pensare una soluzione che non incida ulteriormente sullo spopolamento della parte centro/nord della città e nel contempo consenta alla sanità regionale di effettuare concretamente quel salto di qualità che farebbe del nuovo polo sanitario Mater Domini/Pugliese-Ciaccio, un prestigioso centro di riferimento regionale e visto che si è anche parlato, negli ultimi anni, di riportare alcune facoltà, attualmente allocate presso il Campus di Germaneto, in centro, specie Giurisprudenza, una necessità in effetti concreta per favorire il ripopolamento proprio della parte della città che maggiormente sta soffrendo del progressivo decentramento degli uffici regionali e delle facoltà universitarie, ribadiamo la nostra proposta, che potrebbe in effetti risolvere tutte le suddette problematiche.

Si potrebbe in effetti pensare a trasferire l’ospedale Pugliese a Germaneto, evitando però di costruirlo di sana pianta, ma allocarlo invece nell’attuale struttura del Campus, naturalmente con i dovuti adeguamenti e ampliamenti. Adeguamenti che dovrebbero di conseguenza essere apportati al Pugliese per destinarlo a sede di tutte le restanti facoltà (tranne medicina naturalmente), quindi non solo giurisprudenza. Trasferire di sana pianta, in sostanza, il Campus, escluso naturalmente Medicina e Farmacia.

Quali, in sintesi, i benefici di questa proposta? 1) Creazione di un modernissimo polo sanitario a Germaneto, con Policlinico e Ospedale   Regionale. Questo senza consumare altro suolo e costruire ulteriori mostri di cemento ma utilizzando (con i dovuti adeguamenti e ampliamenti) la struttura del Campus. Un polo sanitario facilmente raggiungibile, anche su rotaia, dall’intera regione, della quale diventerebbe indiscusso punto di riferimento; 2) conseguente trasferimento del Campus al posto dell'attuale ospedale. Qui esistono spazi enormi, ben più grandi e ampi di quelli del Campus attuale, facilmente adeguabili per pensare anche a nuovi corsi di laurea, ampliando l’offerta formativa dell’UMG, e ottenendo la creazione quindi di un polo umanistico/giuridico di alto livello che integrato tra l'altro col Parco della Biodiversità, consentirebbe di ottenere un Campus stile inglese (basti immaginare il parco, collegato con un semplice sottopasso al campus, popolato dagli studenti) e ricordiamo che proprio sotto il Parco transita la linea delle Ferrovie della Calabria, quindi si potrebbe pensare a un breve prolungamento del “Pendolo” per crearvi una stazione al servizio proprio del Campus. Una parte del Pugliese potrebbe anche ospitare una casa dello studente per gli utenti delle facoltà ivi allocate, mentre le residenze attualmente presenti a Germaneto sarebbero destinate agli studenti di Medicina e Farmacia o come foresteria per medici e dipendenti. Una piccola casa della salute, con pronto soccorso, potrebbe essere mantenuta nell'attuale blocco del poliambulatorio del Pugliese al servizio degli utenti del centro, o anche nella struttura del Ciaccio; 3) aspetto importantissimo, si eviterebbe di consumare ulteriore suolo ed erigere un altro mostro di cemento, convertendo e adeguando invece l’esistente, sia a Germaneto che al Pugliese. Una direzione, quella di evitare il consumo di suolo, che risponde alle esigenze ormai improcrastinabili a tutela dell’ambiente e del clima. Catanzaro rappresenterebbe un esempio virtuoso in tal senso; 4) si risparmierebbero non pochi fondi, visto che i 160 milioni di euro destinati al nuovo Ospedale sembrano più che sufficienti per l’intera operazione.

Tutta la città e tutta la regione gioverebbero di una soluzione del genere. L’area di Germaneto, come detto, sarebbe agevolmente raggiungibile sia su rotaia che in auto da tutta la regione, e il Pendolo sarebbe utilizzatissimo da/verso gli ospedali, sia dal quartiere Lido che da quello centro/nord. Policlinico e Ospedale avrebbero la possibilità di interagire con maggiore facilità, essendo situati a poche centinaia di metri e non a 15 km come oggi. E proprio gli studenti e i docenti sarebbero i maggiori beneficiari di questa soluzione, visto che avrebbero a disposizione un Campus, comprensivo di alloggi, ben più grande e comodo di quello attuale e in piena città, e inserito in uno dei più bei parchi esistenti in Italia. Sarebbe davvero un Campus che non avrebbe nulla da invidiare, almeno strutturalmente, ai più prestigiosi al mondo.

Nessun quartiere della città verrebbe penalizzato. Lido e Germaneto continuerebbero a ospitare gli studenti di Medicina e Farmacia, ma non solo, anche tutti i dipendenti fuori sede del Pugliese e del Policlinico. La zona centro/nord, attualmente la più sofferente e che necessita di urgente intervento di ripopolamento e ringiovanimento, ospiterebbe il Campus con tutti i benefici conseguenti. Un Campus che diventerebbe un vero fiore all’occhiello, specie se si consideri la sua naturale integrazione  con il meraviglioso Parco della Biodiversità.

Proprio con Filippo Mancuso, a conclusione del nostro recente incontro, dicevamo che si tratta di un progetto che sembrerebbe utopistico. Ma allo stesso, e agli altri, ricordiamo che “solo chi è capace di incarnare l’utopia sarà pronto per cambiare il mondo”. E i grandi politici sono diventati tali proprio per essere riusciti a trasformare le proprie utopie in realtà.

E allora cari candidati a sindaco, cari Filippo Mancuso e Mimmo Tallini, caro Rettore De Sarro, caro presidente Occhiuto, cari medici del Pugliese, ne vogliamo seriamente parlare????

Associazione Cara Catanzaro 

 

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