Genesi. In abbreviato la Procura di Salerno chiede 6 anni e 5 mesi per il giudice Petrini

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Genesi. In abbreviato la Procura di Salerno chiede 6 anni e 5 mesi per il giudice Petrini
Marco Petrini

Per Santoro, il pm ha chiesto 5 anni e 9 mesi di reclusione, mentre per Saraco 2 anni e 9 mesi e 10 giorni

  29 ottobre 2020 13:18

di EDOARDO CORASANITI

Tre imputati e tre richieste di condanne in abbreviato. A Salerno va in scena uno degli ultimi atti di "Genesi". Il pubblico ministero Luca Masini al giudice Giovanna Pacifico invoca la reclusione a 6 anni, 5 mesi e 10 giorni per Marco Petrini, il magistrato della Corte d'Appello di Catanzaro e presidente della Commissione tributaria accusato di corruzione in atti giudiziari. In questo filone del procedimento ci sono anche il medico Emilio Santoro (detto Mario) e l'avvocato Francesco Saraco. Il primo è ritenuto il faccendiere, il tramite degli episodi corruttivi per accedere al giudice Petrini. Secondo la Procura di Salerno e i finanzieri che concludono l'indagine il 15 gennaio scorso, l'avvicinamento per sentenze e ordinanze sarebbe passato attraverso denaro, orologi, viaggi, biglietti degli incontri di calcio.

Il secondo è figlio di Antonio Saraco, finito in carcere per vicende di criminalità organizzata. Il legale di Badolato si adopera e cerca canali per "proteggerlo ed evitare che la detenzione potesse portarlo alla morte", avrà da dire nell'udienza dell'11 settembre quando ammette le sue colpe. 

Per Santoro, il pm ha chiesto 5 anni e 9 mesi di reclusione, mentre per Saraco 2 anni e 9 mesi e 10 giorni.

Banner


GENESI L'operazione scoppia il 15 gennaio e l'esplosione colpisce 15 indagati accusati, a vario titolo, di far parte di un sistema corruttivo all'interno delle aule di giustizia di Catanzaro. Tra le carte, ci sono presunte tangenti e favori (anche sessuali). La Procura procede fin quando non viene disposto il rito immediato per 7 imputati. Tra questi, Petrini, Saraco e Santoro scelgono il rito abbreviato. Tutti e tre finiscono in carcere ma il tempo, l'alleggerimento delle esigenze cautelari e la collaborazione con i magistrati determinato la mutazione delle misure. Petrini inizia a parlare con i magistrati (ritrattando e poi tirandosi indietro rispetto ad alcune accuse consegnate ai pm di Salerno) e ora vive agli arresti domiciliari in un santuario di Decollatura (vicino Lamezia Terme). Ai domiciliari anche Santoro; Saraco invece è all'obbligo di dimora. 

Gli altri 4 restano in ordinario e la prossima udienza è fissata per il 3 novembre. Si tratta dell’imprenditore di Cariati Vincenzo Arcuri, l’imprenditore crotonese Luigi Falzetta e l’ex consigliere regionale Giuseppe Tursi Prato, di Cosenza, difeso dall'avvocato Franz Caruso.

Per il rito abbreviato invece i prossimi passi si muoveranno a partire delle discussioni degli avvocati di difesa: Michele Gigliotti per Santoro, Nico D'Ascola per Santoro e Francesco Calderaro e Agostino De Caro per Petrini. La sentenza è prevista per il 16 dicembre. 


Banner

 

Banner

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner