di SABATINO NICOLA VENTURA
"Il Presidente della Giunta Regionale, On. Roberto Occhiuto, ha avanzato una proposta “illuminata” per risolvere le questioni relative all’accoglienza e alla gestione dei giovani migranti non accompagnati, se ne occupino gli italiani che vivono sotto la soglia di povertà: in miseria; cioè chi è pari alla condizione di indigenza del minore immigrato. Ha pensato il Presidente, così ritengo, che l’italiano nella condizione di sola povertà sarebbe a un gradino più alto e, pertanto, non giusto declassarlo al livello del minore immigrato, che è di miseria estrema. Ha, pertanto scelto quelli al disotto della soglia di povertà.
Chi è misero in Italia, io aggiungo anche solo povero, per Occhiuto è nella condizione ideale per farsi carico del minore immigrato. Infatti, il cittadino italiano in quella condizione sarà la persona adeguata per assolvere questo compito. L’Italiano indigente, d’altro canto, non avrà la forza di opporsi a questa richiesta dello Stato (mi permetto di dire né mentale e né fisica) perché è un poveraccio al quale si potrà ordinare di tutto, basta dargli un compenso, un aiutino per la sopravvivenza, per avere sicuramente la sua disponibilità. Meno male, allora, che esistono in Italia persone sotto la soglia di povertà, altrimenti Occhiuto sarebbe costretto a mettere in campo una proposta politica di civiltà e seria, per affrontare la questione/problema dell’immigrazione minorile.
Si domandava, infatti, in modo retorico, Il Presidente Sandro Pertini, persona di altra statura politica ed umana, se si può considerare veramente libero un uomo che ha fame, che è nella miseria, che non lavora, che è umiliato perché non sa come mantenere i suoi figli e educarli, e si rispondeva: questo non è un uomo libero.
Scriveva Max Frisch: Colui che è affamato non ha scelta. Il suo spirito non proviene da dove lui vorrebbe, ma viene dalla fame.
Occhiuto certamente è a conoscenza di questa verità denunciata, e la utilizza allo scopo. D'altronde per la destra, basta prendere cognizione di quanto dichiarano autorevoli esponenti del Governo Nazionale, a partire dalla primo ministra, rispetto al concetto che essi hanno dei poveri e dei disoccupati, quest’ultimi oggi trasformati in inoccupati, per comprendere il loro livello di sottocultura umana e politica.
Penso che per loro sia anche calzante l’affermazione di Papa Francesco: ai poveri non si perdona neppure la loro povertà.
Utilizzare il povero, approfittando della sua precaria condizione, per liberarsi di un problema, senza, peraltro, avere la minima possibilità per risolverlo è profondamente ingiusto anche e soprattutto verso il minore immigrato.
Le questioni relative ai nostri nuovi figli: i minori immigrati non accompagnati, perché di questo nella quasi totalità dei casi si tratta, meritano una ben ed alta attenzione da parte delle istituzioni ai diversi livelli. Infatti, i minori stranieri non accompagnati sono già, non è possibile un’alternativa, nuovi italiani, e come tali, nell’interesse anche dell’Italia, dovranno essere accolti e gestiti in modo adeguato.
La proposta di Occhiuto, questa è la lettura che riesco a dare, non ne trovo altra, è sostanzialmente espressione di disprezzo del povero, italiano e straniero. È Aporofobia.
Sono rammaricato per il silenzio che, a oggi, registro sull’argomento dalle forze politiche di sinistra e di opposizione al centro-destra, ma anche delle istituzioni locali, a partire dall’Amministrazione Comunale del Capoluogo di Regione, Catanzaro.
Sarebbe necessaria ed urgente una ferma condanna della proposta di Occhiuto da parte della Giunta Comunale di Catanzaro".
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