di ANTONELLO TALERICO*
"Condivido la proposta del Presidente Occhiuto di creare un modello di accoglienza dei migranti, ed in particolare dei minori non accompagnati.
Ho proposto al Presidente anche la possibilità di far ospitare e/o assistere minori non accompagnati da tutte quelle famiglie anche economicamente attrezzate – senza prevedere per queste alcun sostegno economico pubblico-, unendo così le esigenze dei minori con l’interesse di molti cittadini calabresi che spesso ricorrono anche alle procedure di adozione internazionale pur di accogliere nella propria famiglia un “figlio”.
E’ ovvio che per arrivare a ciò sarà necessario rafforzare ed implementare le piante organiche dei servizi sociali, fondamentali per avviare e completare le istruttorie finalizzate alle “assegnazioni” dei minori. Un modello di accoglienza che rilancia anche un nuocvo concetto di Welfare.
Del resto, la Calabria ha bisogno di far crescere la propria popolazione, di aumentare il proprio pil, di sviluppare politiche sociali funzionali alla crescita dell’intera Regione.
Basta quindi allo sfruttamento e speculazione che spesso derivavano da quelle patologiche industrie del profitto, che lucravano sull’accoglienza dei migranti.
Occorrono politiche strutturate per una nuova mentalità di accoglienza diffusa e di integrazione, all’insegna della sussidiarietà, per dare la possibilità a giovani e disoccupati di trasformare il problema in un’opportunità.
In Calabria abbiamo avuto già delle esperienze virtuose, difatti dopo la tragedia di Cutro, è stato sottoscritto un accordo con l’associazione dei costruttori per la formazione professionale dei migranti, da impiegare nei cantieri edili, in modo da integrarli grazie al lavoro.
In questa prospettiva dobbiamo coinvolgere tutte le parti sociali attive, le associazioni, ed i vari partner pubblici, poiché dobbiamo metterci in testa che dobbiamo iniziare ad attuare delle vere politiche di integrazione se vogliamo evitare che la pseudo accoglienza si trasformi - pericolosamente – in un sistema che rafforza la criminalità con l’impiego dei migranti in attività illecite.
Del resto, molte delle attività lavorative che verrebbero proposte ai migranti come strumento di integrazione sono attività dove sia in Italia, in generale, che in Calabria è difficile reperire manodopera.
Magari questo modello virtuoso potrebbe consentire alla Regione Calabria di ottenere, altresì, risorse finanziarie importanti dalla Comunità Europea per attuare progetto di integrazione e sviluppo sociale cittadini calabresi/migranti.
Ciò in quanto i migranti non possono essere più trattati come una mera emergenza sanitaria e/o sociale, né possiamo accettare che possano diventare una longa manus di sodalizi criminosi (vedi le situazioni oramai ingestibili in altre Regione del centro-nord), per cui non rimane che la soluzione di renderli parte integrante della nostra società.
Sarà certamente utile istituire altresì un registro delle famiglie disponibili e ritenute idonei all’accoglienza dei minori, ma prima di tutto ciò sarà importante attuare una piattaforma normativa che consenta di attuare il modello di integrazione proposto dal Presidente Occhiuto".
*Consigliere Regionale
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