Gettonopoli, l'ex consigliere comunale Bosco davanti al pubblico ministero: "Sono sereno"

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Gianmichele Bosco prima dell'interrogatorio
  07 febbraio 2020 19:09

di EDOARDO CORASANITI

Due ore e un quarto di interrogatorio davanti al pubblico ministero Pasquale Mandolfino.
Gianmichele Bosco,  avvocato e dimissionario consigliere comunale di Catanzaro, si difende dall'accusa di truffa aggravata attraverso la falsificazione di atto in concorso con il presidente della Commissione. Bosco è coinvolto nell'indagine ormai definita "Gettonopoli" che il 13 dicembre scorso ha portato alla notifica di 37 avvisi di conclusioni delle indagini.

L'inchiesta è quella che ha sconvolto Palazzo de Nobili e che si divide in due tronconi: uno relativo alla presenza effettiva dei consiglieri o, comunque, alla durata della stessa nelle varie commissioni e l'altro legato alle presunte responsabilità di cinque amministratori di ditte private che avrebbero beneficiato di rimborsi da parte del Comune di Catanzaro sulla base di assunzioni fittizie a favore di quattro consiglieri comunali. Tra i nomi, in totale, ci sono 29 consiglieri comunali (su 34 in totale). Cinque di questi, Nicola Fiorita, Gianmichele Bosco, Libero Notarangelo, Roberto Guerriero e Fabio Celia pochi giorni fa si sono dimessi dalla carica dopo l'onda mediatica prodotta dal programma televisivo "Non è l'Arena" di Massimo Giletti. 

Accompagnato dai suo legali Maria Antonietta Iorfida Sergio Rotundo, l'ex capogruppo di Cambiavento ha cercato di raccontare la sua verità sugli episodi a lui contestati per una somma totale di 225,72 euro. 

"Ho risposto a tutte le contestazioni, punto per punto, accusa dopo accusa. Attendo con serenità le decisioni del pubblico ministero", afferma Bosco dopo l'interrogatorio durato due ore e quindici minuti in cui l'avvocato ha depositato una memoria difensiva molto corposa. 

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Ad aspettarlo, fuori dal palazzo della Procura di Catanzaro, un gruppo di suoi sostenitori convinti della non colpevolezza (che tale sempre è fino a sentenza definitiva, per Bosco e per chiunque altro), tra cui la compagna Jasmine Cristallo. 

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Jasmine Cristallo ed altre persone con Bosco prima dell'interrogatorio 

Il Pm a questo punto ha due possibilità: chiedere l'archiviazione o il rinvio a giudizio degli indagati. 

Gianmichele Bosco è il secondo ad essere interrogato. Il primo è stato Eugenio Riccio, anche lui consigliere comunale ed finito nel registro degli indagati insieme agli altri consiglieri comunali. 

Nei prossimi giorni toccherà agli altri tre consiglieri comunali che lo hanno chiesto: Nicola Fiorita, Demetrio Battaglia, Roberta Gallo.  Compongono il collegio difensivo gli avvocati Danilo Iannello, Amedeo Bianco, Sergio Rotundo.


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