
di GIANCARLO SPADANUDA
"Anche quest’anno son tornate,loro, le Fate. Quelle dell’”Albergo delle Fate” di Villaggio Mancuso-Sila Catanzarese. Ho trascorso,in periodo alterni,trenta anni in quell’Albergo,ne conosco tutte le storie-belle invero-,gli angoli più remoti,i tradimenti,le gelosie,le stanze…
Ero studente universitario quando mi fu recapitata una lettera (che tuttora conservo) indirizzata al Comune di Taverna-prot.n.3568, da parte della Soprintendenza Bibliografica per la Campania e la Calabria-Napoli,con la quale mi si affidavano ”tre pacchi di libri...per la pubblica lettura “; all’esterno dell’Albergo fu installata una biblioteca in legno contenente opere di amena e varia lettura,da consegnare,previa restituzione , ai villeggianti : Dostojevskij,Cechov,viaggi di Conrad, e Melville, per i piccoli villeggianti:Pinocchio,Andersen, Alcott. La Soprintendente,donna alta,baffuta,con una vestaglia ampia e coi piedi piatti mi minacciò,benevolmente,suppongo: “ricordati che se manca un libro lo pagherai tu”, io , da studente , anche se non squattrinato,ne fui purtuttavia impaurito; infatti ,quando un giorno,vedendo uscire dell’Albergo una nota attrice in partenza,chiesi di restituire il libro prestato:De Maupassant:”RACCONTI d’AMORE”,la costrinsi ad aprire il bagaglio.
E poi ero stato contemporanemente nominato direttore del noto NIGHT-CLUB il “BRIGANTE”, dependance all’Albergo:ove per anni mi sono dilettato a cantare la famosa canzone di Bruno Martino :”ODIO l’ESTATE” ,al terzo anno consecutivo,venivo sbeffeggiato dai soliti amici buontemponi,al grido: basta!! e mi divertivo come un pazzo a vedere le loro facce insofferenti. Ecco,in parte, le ragioni per cui ho dimorato nell’Albergo delle Fate per tanti anni,oltre a quelle affettive che mi hanno legato a Silvano Mancuso (mi cresimò,e fu mio testimone di nozze nella chiesetta del Villaggio).
In realtà il desiderio di rivedere l’Albergo,anche adesso,è talmente grande che vado sempre,e andrò anche in questi giorni,a rivederne i miseri resti,nonostante tutto.
La costruzione dell’Albergo iniziò nel 1929, l’inaugurazione avvenne il 16 agosto 1931,con l’accompagnamento della banda di Taverna. La costruzione venne affidata all’Impresa di Costruzioni Arturo Campo,esperto capo-mastro per opere in legno di FORNO di ZOLDO località delle Dolomiti Bellunesi. Gli operai vennero in Calabria,usavano il Pino Laricio (Pinus Nigra,subspecie Laricio,var.Calabrica),abbondante,tutt’oggi ,nella zona.
Nel lussuoso Albergo dotato anche di piscina all’aperto (una rarità per quei tempi),hanno dimorato famosi personaggi del cinema,della musica leggera ,del teatro,del varietà,della letteratura,della scienza. E poi baroni (o presunti tali),politici, vecchi prefetti e generali in pensione,tutti alla corte di Silvano a causa dei pranzi luculliani offerti dal padrone di casa,e delle sue ospitalità rigorosamente gratuite.
Il mio ricordo è legato alle memorabili ed infinite serate trascorse nella hall dell’Albergo,fra mille e mille risate,scherzi ed interminabili ora trascorse ai tavoli da gioco (non per me,perchè il gioco delle carte mi annoia da morire), ai miei struggenti amori estivi che finivano,non so perché, verso Natale..
E’ stato uno dei periodi più belli della mia vita:ecco perché ad ogni Natale ,le Fate vengono a ricordarmelo".
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