Gianni Amelio alla guida del Centro Sperimentale di Cinematografia, Furriolo condivide la proposta

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images Gianni Amelio alla guida del Centro Sperimentale di Cinematografia, Furriolo condivide la proposta

  17 novembre 2024 16:29

di MARCELLO FURRIOLO 

Non possiamo che apprezzare e sostenere la proposta del Sindaco Nicola Fiorita di chiedere al Ministro della Cultura Alessandro Giuli di nominare Gianni Amelio Presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia, a seguito delle dimissioni di Sergio Castellitto.

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Finalmente dalla città di Catanzaro si leva una voce autorevole per partecipare ad un dibattito su scala nazionale su un tema di grande portata anche internazionale: la cultura e il cinema, uscendo dai piccoli provincialismi e dalle misere logiche di appartenenza politica o parrocchiale.

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In questi giorni si è aperta una grande discussione sul ruolo del Centro Sperimentale di Cinematografia proprio a seguito della forte iniziativa dell’ANAC, l’Associazione Nazionale degli Autori Cinematografici e di 100 Autori che hanno chiesto al Governo che, dopo Castellitto, questo ruolo strategico per la diffusione della cultura e la promozione dell’ industria cinematografica, venga sottratto alla consueta e deleteria spartizione politica e all’amichettismo partitico e venga attribuita ad una grande personalità, un professionista, che con la sua opera e il suo insegnamento allo stesso Centro Sperimentale, Gianni Amelio appunto, ha dato lustro alla cinematografia italiana nel mondo, rappresentando il vero erede della grande scuola che ha avuto Maestri come De Sica, Rossellini, Visconti, Fellini, Lattuada, Germi, De Seta, Scola. Film come Ladri di bambini, Porte aperte, Colpire al cuore, Lamerica, I ragazzi di Via Panisperna, Così ridevano, L’Intrepido, fino al recente Campo di battaglia hanno ormai conquistato un posto di assoluta rilevanza nella storia del Cinema italiano.          .

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Credo che questa sia, in ogni caso, una grande occasione perché la Calabria onori la figura di Gianni Amelio, recuperando colpevoli dimenticanze e imperdonabili vuoti proprio nel campo culturale e nella promozione cinematografica. Laddove, malgrado l’impiego di rilevanti risorse, si continua a privilegiare una logica di appartenenza clientelare e di discutibile valenza culturale, che allontana la svolta del cambiamento nel racconto di una immagine vera della complessa identità calabrese.  Quella identità profonda e non stereotipata che Gianni Amelio ha saputo rappresentare in tutta la sua opera artistica e testimoniare con il suo vissuto umano e civile.

Ecco perché è auspicabile che il Governatore  Roberto Occhiuto, il Presidente Filippo Mancuso e il Sottosegretario Wanda Ferro, ma anche Nicola Irto per il PD, assumano una forte iniziativa a sostegno della proposta di tutti gli Autori cinematografici, opportunamente raccolta dal Sindaco di Catanzaro e pongano al Governo con forza e argomentata determinazione l’esigenza di un doveroso riconoscimento alla storia e alla professionalità di un grande Maestro come Gianni Amelio, ma anche come segno del riscatto che questo riconoscimento rappresenterebbe per l’intera Calabria, attraverso uno dei suoi figli più illuminati.

Una grande opportunità che la regione non può perdere proprio perché nella cultura cinematografica può ritrovarsi il filo prezioso per ricostruire una nuova narrazione della nostra storia, liberandola dagli stereotipi e dai pregiudizi, che tanto pesano sul suo progresso civile e sociale. 

Nei giorni scorsi la Cineteca di Calabria, guidata con grande passione e competenza da Eugenio Attanasio ha presentato alla City Unersity di New York il volume “Francesco Misiano Cinema and Revolution” sulla vita avventurosa e straordinaria del grande e poco conosciuto regista e produttore nato ad Ardore. Misiano, attraverso il cinema, negli anni venti e trenta del Novecento creò un grande ponte culturale e imprenditoriale con l’Unione Sovietica e la sua opera oggi viene riscoperta e studiata come uno dei maestri universali, che hanno rivoluzionato la settima arte. 

E’ questa una grande lezione per le nuove generazioni, ma anche il percorso che bisogna battere se si vuole creare uno spazio nuovo alla Calabria nello scenario culturale nazionale e internazionale. 

Gianni Amelio, oggi, così come Vittorio De Seta e Francesco MIsiani ieri, può essere il più credibile e prestigioso ambasciatore della Calabria che vuole realmente cambiare.

 

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