Il gruppo consiliare di minoranza “Gimigliano Casa Comune” nel riconoscere il ruolo assegnatogli dal corpo elettorale e dalla legge nell’interesse della comunità gimiglianese, sperava che ilmandato elettorale potesse svolgersi in un clima che “auspicavamo fosse collaborativo”.
Purtroppo – prosegue la nota a firma dei componenti Giuseppe Paonessa, Niny Gigliotti, Antonella Chiarella e Cesare Paonessa, nel corso di questo primo anno di amministrazione a guida del Sindaco Moschella, abbiamo dovuto prendere atto che l’ampio successo elettorale ricevuto, e l’assenza di minoranza nella scorsa esperienza amministrativa, ha fatto ergere alla maggioranza una sorta di muro di gomma, quasi a dire “questa e casa mia e qui comando io”. Quotidianamente, infatti, siamo costretti a scontrarci con una sottile forma di ostracismo, al limite dell’arroganza, che l’amministrazione perpetra nei nostri confronti e che fa leva su un apparato burocratico restio a fornirci atti o chiarimenti sebbene in accordo con il Segretario Comunale ne siano state stabilite le modalità. L’ ultimo subdolo escamotage architettato dall’Amministrazione, è stato, quello di cercare di inibire l’accesso agli atti utilizzando in modo indiscriminato il ricorso al protocollo riservato e affiancando all’addetto al protocollo un vigile urbano, distolto dal suo lavoro, per controllarci. A ciò si aggiunge la mancata nomina, sebbene più volte sollecitata, della “Commissione per gli affari generali” prevista dalla legge, la mancata surroga di un consigliere di maggioranza, con delega alla protezione civile, assente da un anno, la mancanza di risposte a richieste di convocazioni di consigli comunali e interrogazioni. Siamo, molto preoccupati-concludono i quattro esponenti di minoranza-per una Amministrazione che consideriamo poco incisiva e che riesce a stento a gestire l’ordinario facendolo passare per straordinario, così come non siamo più disponibili a tollerare un atteggiamento tracotante che non ha nulla a che vedere con un “sano “confronto politico” ma che invece prefigura un atteggiamento pericolosissimo che mina le fondamenta democratiche della comunità.
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