Gioacchino Da Fiore, il "profeta della globalizzazione" nel docufilm di Adriana Toman

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images Gioacchino Da Fiore, il "profeta della globalizzazione" nel docufilm di Adriana Toman

  29 aprile 2021 19:34

di CLAUDIA FISCILETTI

Un progetto mirato a far conoscere il pensieri di Gioacchino Da Fiore in modo semplice ed immediato, è questo uno dei motivi per cui ha preso vita il documentario “Gioacchino da Fiore profeta della globalizzazione – parte seconda”, presentato questo pomeriggio sulla pagina facebook "Dialoghi mediterranei", e disponibile da oggi su Youtube.

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Nel corso dell'incontro online, coordinato dalla giornalista Donata Marrazzo, è stato presentato il documentario prodotto dall'associazione culturale Sm.Art. e, tra gli interventi, quello dell'autrice, che ha curato i testi e la regia del docufilm, Adriana Toman: "Quando si tratta di creazioni che vengono fuori dall'anima, come questa, ci si espone perché si appare per come si è", sulla scelta del titolo, poi, aggiunge: "Profeta della globalizzazione perché il suo pensiero è attuale".

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E' poi il presidente dell'associazione Sm.Art., Umberto Silani, a prendere la parola, sottolineando che il progetto è stato cofinanziato anche dalla Regione Calabria: "E' stata un'esperienza bellissima e formativa, perché mi ha portato a conoscere meglio una figura straordinaria come quella di Gioacchino Da Fiore, e mi ha anche portato a conoscere i luoghi meravigliosi della Calabria".

Il docufilm, che rappresenta una continuazione del primo scritto e girato da Adriana Toman, è incentrato sulle testimonianze di studiosi di caratura internazionale come Constant J. Mews, della Monash Univerity di Melbourne, Marco Rainini, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Nicole Beriou, membro dell’Institut di Francia, Salvatore Oliverio, già Presidente dello stesso Centro Studi, Cosimo Damiano Fonseca, membro dell’Accademia dei Lincei, Frances Andrews, della Univeristy of St. Andrews di Scozia, Guy Lobrichon dell’Università di Avignone e Riccardo Succurro, Presidente del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti. E' proprio quest'ultimo ad intervenire durante la presentazione: "Questo è il frutto di uno studio che Adriana sta facendo da diversi anni, e ha dato vita a questi lavori che sono espressione dell'amore che ha nei confronti di Gioacchino Da Fiore. E' un lavoro prezioso che è di documentazione e divulgazione, pur mantenendo un'alta cornice scientifica".

Il connubio tra interventi degli accademici e la semplicità con cui vengono esposti è, infatti, l'ingrediente principale del docufilm che è adatto ad una vasta divulgazione. Tra gli interventi, poi, non poteva mancare quello del protagonista del docufilm, che lavora con Adriana Toman da molti anni per diffondere la conoscenza del messaggio gioachimita, Marco Silani: "Da quando mi sono immerso nella conoscenza del grande animo di Gioacchino Da Fiore posso dire di essere cresciuto, maturato". Le location, individuate dalla produzione esecutiva Ciakalabria, in cui si muove Marco Silani nei panni dell’abate, sono state allestite a set durante gli inverni, tra il 2019 e il 2021 in luoghi di grande rilievo storico e paesaggistico, dall’abazia florense di San Giovanni in Fiore, al Parco Nazionale della Sila, sino al suggestivo centro storico della Motta di Domanico, innevato.

Per evidenziare quanto la figura dell'abate florense sia ancora attuale e fonte di cultura per le nuove generazioni, hanno voluto dire la  loro due studentesse delle scuole superiori di San Giovanni in Fiore, Irene Mazzucco che ricorda i numerosi riferimenti gioachimiti nella Divina Commedia dantesca, e Marianna Gentile: "Gioacchino è un pò il cittadino del mondo, ha abbandonato tutto per seguire la sua vocazione". 

E, poi, interviene anche il professore Felice Izzi, che cura le camminate gioachimite con un progetto iniziato nel 2015: "Facendo parte di un'associazione sportiva che si basa sul trekking, ho proposto agli associati l'idea di ripercorrere il cammino di Gioacchino Da Fiore che definisco un pò il precursore inconsapevole di quell'attività globale che è il camminare".

 

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